Centri sociali e estrema sinistra di nuovo assieme. “In piazza contro fascisti e Bankitalia”
Làbas, Tpo, Hobo, Crash, Pcl e Ross@ Bologna. Tutti insieme in piazza sabato. “Cacceremo i fascisti”, dicono. Nel mirino anche il governatore di Bankitalia Visco

Bologna, 14 ott. -”La legittimazione ce l’ha data data il sindaco, ed è anche per questo che noi sabato scenderemo in piazza”. A parlare è Cristopher, militante del centro sociale occupato Làbas. Cristopher lo ripete per due volte.”E’ anche su mandato di Virginio Merola che cacceremo i fascisti”. Il riferimento, anche polemico visto che in conferenza c’è chi usa il termine “antifascismo di facciata” riferendosi a Merola, è tutto alle dichiarazioni del primo cittadino, che giorni fa aveva parlato di Bologna come di una città “dove non c’è spazio per Forza Nuova”.
Gli attivisti di Làbas, del Tpo, del collettivo Hobo, della campagna Noi restiamo e del centro sociale Crash manifesteranno sabato contro il comizio di Roberto Fiore, leader di Forza Nuova che arriverà in città “contro il delirio omosessualista“. Con il movimento bolognese (quasi) al gran completo marceranno anche Ross@ Bologna e il Partito comunista dei lavoratori. Un fronte che mette assieme per l’occasione centri sociali e estrema sinistra, riuscendo a riportare in piazza anche Crash, che negli ultimi anni aveva sempre disertato eventi del genere.
A prendere la parola per prima, nella conferenza convocata in Piazza Cavour di fronte alla sede cittadina di Bankitalia, è Martina, attivista di Làbas che nell’ottobre 2011 fu travolta da una carica delle forze dell’ordine e proprio di fronte a Bankitalia perse quattro denti a causa dei colpi di manganello ricevuti. Martina ricorda la manifestazione antifascista di domenica 5 ottobre, quando centinaia di bolognesi hanno sfilato contro le sentinelle in piedi. “E’ stata una giornata importante e di grande partecipazione. La città ha detto ‘no’ al fascismo, e lo dirà ancora”. Gli attivisti rivendicano tutta la giornata, tafferugli compresi. “Siamo partiti in 500 e siamo tornati in 1000″, spiega Cristopher. Quali pratiche si vedranno in piazza “lo deciderà chi andrà in piazza”. “E se sarà necessario i fascisti li cacceremo di nuovo”, aggiunge un militante.
Spiega Gigi del collettivo Hobo: “Delle modalità operative se ne discuterà, è però importante scendere in piazza sabato perché l’antifascismo va praticato nelle lotte e nel conflitto e non delegato come fa il Pd o il sindaco Merola. Per noi – dice Gigi – i militanti di Forza Nuova sono topi da cacciare nelle fogne”.
Obiettivi del corteo “antifascista, antisessista e anticapitalista” di sabato non saranno solo Fiore e Forza Nuova. Nel mirino c’è anche Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia in città per una lectio magistralis dal titolo “Perché i tempi stanno cambiando”. “Vogliamo partire dall’antifascismo e da Forza Nuova per poi arrivare a Bankitalia e alle politiche di austerity – racconta Cristopher – Perché fare antifascismo oggi è contestare l’Isis così come le politiche di Bankitalia e di Matteo Renzi, o ancora dire ‘no’ all’operazione europea Mos Maiorum che darà la caccia ai migranti in tutta Europa”. “Il clima politico complessivo che c’è in Italia è quello dell’attacco a forme nuove e vecchie di povertà”, ragiona Niccolò di Crash – “. Niccolò parla di quella di sabato come di una manifestazione che aprirà un ciclo politico “di lotta”. In vista, oltre allo sciopero della logistica di giovedì e alla manifestazione degli occupanti di case, prevista sempre per giovedì, c’è lo sciopero generale di Usb del 24 ottobre e un nuovo “sciopero sociale” previsto per il 14 novembre.
Intanto arriva la notizia di una serie di obblighi di firma decisi della Procura di Reggio Emilia in seguito agli scontri del 25 aprile scorso, che a Reggio videro coinvolti militanti dell’area politica di riferimento del Tpo e forze dell’ordine. Uno di questi provvedimenti riguarda Gianmarco De Pieri, leader del centro sociale Tpo di via Casarini e quel giorno in trasferta a Reggio Emilia.