13 giu. – Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti sono stati prosciolti dall’accusa di insider trading, perché il fatto non sussiste. Lo ha deciso il Gup di Bologna Andrea Santucci, dopo che la Corte di Cassazione aveva annullato la condanna a sei mesi pronunciata a Milano, accogliendo la posizione della difesa che parlava di incompetenza delle Procura lombarda e quindi traferendo tutto il procedimento a Bologna.
A Milano i due manager erano stato condannati in primo e in secondo grado per la vicenda del riacquisto delle obbligazioni della Unipol del febbraio 2002. La nuova richiesta di rinvio a giudizio era dei pm bolognesi Enrico Cieri e Antonello Gustapane. Secondo loro Consorte, allora presidente della compagnia di assicurazioni bolognese e Sachetti, ex presidente della stessa, avevano commesso il reato di “abuso di informazioni provilegiate”.
A commentare il proscioglimento è stato l’avvocato Filippo Sgubbi che ha ribadito la linea difensiva secondo cui al momento dell’acquisto delle obbligazioni non c’era ancora nessuna notizia, perché il consiglio di amministrazione non aveva ancora deliberato.
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