8 mar. – «Siamo al lavoro sulla realizzazione di una terza casa per le donne maltrattate». Lo aveva annunciato la settimana scorsa l’assessore provinciale alle Pari Opportunità, Gabriella Montera. La notizia è giunta alle orecchie delle attiviste della Casa delle donne per non subire violenza solo a mezzo stampa. Sono contente di questo impegno da parte della Provincia ma preoccupate perché gestire una terza casa comporta la necessità di nuovi fondi e, con la crisi del Comune, questi sono a rischio. Così spiega ai nostri microfoni Elsa Antonioni, della casa delle Donne:
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La Casa delle donne, attualmente, gestisce due residenze, dove ha accolto nell’ultimo anno 29 donne e 19 bambini. Sono aumentate le richieste (che in tutto, nel 2009, hanno registrato 500 nuovi “contatti”) anche di giovani donne di “seconda generazione”, che denunciano difficoltà nei rapporti e violenze in famiglia.
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