Bredamenarini polo nazionale mobilità. Grazie ai cinesi

Ai cinesi di King Long la maggioranza della fusione BredaMenarini-Irisbus. Finmeccanica resta socio di minoranza

Bredamenarini polo nazionale mobilità. Grazie ai cinesi

Bologna, 28 mag. – Buone notizie per BredaMenarini, azienza bolognese e ormai unico stabilimento italiano in cui si fabbrica autobus per la mobilità urbana.

La novità arriva dal Roma dall’incontro di questo pomeriggio al ministero dello sviluppo economico alla presenza del ministro Federica Guidi. Bredamenarini si fonderà con Irisbus, chiusa dal gruppo Fiat nel 2011, e diventerà il polo italiano degli autobus.

La nuova realtà assorbirà tutti i 480 lavoratori delle due aziende. Un ruolo chiave lo giocheranno gli investimenti della multinazionale cinese King Long, mentre Finmeccanica – oggi a capo di bredamenarini – manterrà una quota di minoranza. Fonti sindacali interpellate dall’agenzia Ansa parlano di sei mesi di tempo per arrivare all’operatività del piano. Prima di fine anno riprenderà la produzione lo stabilimento Menarini di Bologna, ed entro gennaio anche quello Irisbus di Flumeri (Avellino). Bredamenarinibus fa parte del gruppo Finmeccanica che è una controllata del Governo attraverso il ministero dell’Economia. L’anno scorso c’erano state voci di cessione dell’azienda che non era ritenuta più strategica da Finmeccanica.

Le reazioni della Fiom. Il segretario nazionale della Fiom Rosario Rappa apprezza “il ruolo positivo svolto finora dal Governo, anche con la presenza dle ministro Guidi al tavolo” per la creazione di un polo unico per il trasporto pubblico su gomma, ma sottolinea che “le linee guida presentate oggi necessità di ulteriori approfondimenti e confronti, a cominciare dal volume di investimenti, dalle ricadute occupazionali e dalle relative garanzie che il Governo deve rendere esplicite, assicurando il suo ruolo di garante”. I metalmeccanici della Cgil daranno un giudizio definitivo dopo gli incontri di approfondimento per il 13 e il 17 giugno, e sottolineano come il progetto presentato non è quello che la Fiom persegue, e cioè la costituzione di un polo pubblico nazionale di tutti i trasporti.

Rita Ghedini, senatrice Pd, dà una prima valutazione positiva. “Vedremo nel dettaglio il piano che ancora non conosciamo – dice Ghedini – Non è fondamentale la nazionalità dell’azionista. L’importante è che il socio sia un investitore industriale e non finanziario, quindi un investitore in grado di rilanciare l’azienda e la produzione. Da questo punto di vista i cinesi di King Long sembrano avere una struttura industriale molto solida”.

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