Bologna, 6 nov. – Dopo mesi di attesa da parte dei comitati cittadini, domani, mercoledì 7, sarà il giorno dell’istruttoria pubblica che ridiscuterà il futuro del Prati di Caprara e dell’ex Cierrebi. Un percorso di partecipazione eccezionale, sia perché a Bologna c’era stato solo un precedente simile, sia per le dimensioni che ha assunto: 2500 firme raccolte per richiedere l’istruttoria e quasi 15 mila nel censimento dei luoghi del cuore Fai, migliaia di persone alle iniziative in difesa del bosco, oltre settanta interventi in Palazzo d’Accursio programmati da domani a sabato. “Ci aspettiamo che vengano cambiate le previsioni urbanistiche su quell’area – auspica Roberta Bartoletti del comitato promotore Rigenerazione NO Speculazione – e che venga riconosciuto il valore del patrimonio ecologico dei Prati”. Quella che i cittadini lanciano al Comune è una vera e propria sfida per provare a “sperimentare qualcosa di veramente innovativo nel campo urbanistico, ambientale e della partecipazione”.
Concretamente, alla fine di queste tre giornate – mercoledì, venerdì e sabato – “la presidenza del consiglio dovrà redigere una relazione e su quella il Consiglio comunale inizierà una fase di confronto e deliberazione”. Cambiare il Poc sulla Rigenerazione di patrimoni pubblici significherebbe per il comitato cancellare i “181 mila metri quadri previsti per edilizia residenziale, commerciale e terziario”, lasciando l’area pubblica senza edificare ulteriormente. L’unico intervento sarebbe così sulle “caserme nel quadrante Ovest”, da rigenerare sempre secondo la “vocazione culturale e formativa” che ha assunto l’area. Ci sono poi le due bonifiche da affrontare, bellica e ambientale, già iniziata per consentire la costruzione della nuova scuola. Bartoletti spiega che si chiederà una “bonifica ambientale commisurata agli usi che si vogliono dare a quell’area”. In prima istanza bisognerebbe quindi stabilire “le destinazioni” e poi scegliere “le tecniche di bonifica adeguate”.
Per continuare a tenere alta l’attenzione, il comitato ha chiamato un presidio per mercoledì 7 novembre alle 17.45 in Piazza Maggiore, proprio mentre all’interno di Palazzo d’Accursio inizierà l’istruttoria. “Cambiare un Poc si può”, così lo hanno chiamato e così sostiene Bartoletti: “Crediamo che se c’è la volontà politica si possano cambiare anche gli strumenti tecnici per realizzare gli obiettivi che la Giunta si darà nei prossimi anni”. Anche rinegoziando i piani con altri attori, come “il Demanio e Invimit, che oggi ha il compito di valorizzare immobiliarmente l’area”.
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