Bologna, 2 ott. – In piazza per dire basta ai signori della mafia. In circa duecento persone hanno risposto all’appello di Libera e partecipato al presidio in solidarietà di Don Luigi Ciotti. “C’è una società civile che si rimbocca le maniche” commenta Daniele Borghi, il referente regionale Libera come spiega come l’iniziativa voglia “dare uno scossone, perché ci dobbiamo mettere tutti in moto”.
Il presidio è stato indetto per stringersi attorno al presidente di Libera, dopo le minacce ricevute dal boss mafioso Totò Riina e le segnalazioni pervenute da diverse Procure italiane. Al presidio era presente anche il sindaco Merola che su Twitter ha inviato a “non abbassare la guardia” sulla criminalità organizzata. C’erano politici, sindacalisti, rappresentanti dell’associazionismo cittadini e i ragazzi dei presidi di Libera.
Un lungo applauso è partito tra i presenti quando dal palco improvvisato si fa il nome di Don Luigi Ciotti. Per lui hanno speso parole di solidarietà, mandando dei messaggi alla piazza, anche Stefano Benni, Ivano Marescotti, Stefano Bonaga e Carlo Lucarelli.
Proprio oggi il Comune di Bologna ha ricevuto insieme a San Giuliano Milanese il premio ”Pio La Torre”, promosso da Avviso pubblico e Libera. Il comune di Bologna ha attuato un progetto di educazione alla legalità e prevenzione della devianza giovanile ‘Fai la cosa giusta‘ il cui obiettivo era di diffondere tra i giovani la cultura della cittadinanza responsabile e della legalità nonché la conoscenza del fenomeno mafioso. La premiazione si è tenuta in Campidoglio.
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