Bologna. Impianti sportivi solo a chi rifiuta l’omofobia

Rizzo Nervo auspica azioni concrete da parte delle società per contrastare l’omofobia e pensa a “codici etici obbligatori” e ad una legge regionale

Bologna. Impianti sportivi solo a chi rifiuta l’omofobia

Bologna, 26 feb. – Per poter gestire gli impianti sportivi comunali bisognerà impegnarsi formalmente a rifiutare l’omofobia e ogni tipo di discriminazione. A dirlo è stato l’assessore allo sport del Comune di Bologna Luca Rizzo Nervo durante un convegno organizzato a Palazzo d’Accursio da Uisp e Arcilesbica.

L’idea dell’assessore nasce dall’esigenza di “scuotere il mondo sportivo” a fare di più contro l’omofobia. “Poche sono le azioni concrete, anche del mondo sportivo, contro l’omofobia” lamenta l’assessore. “Inserire il tema dell’omofobia in una nuova legge regionale sullo sport darebbe nuovo slancio a questa battaglia di civiltà. Questa sembra essere la strada intrapresa dalla Regione Emilia-Romagna” ha detto Rizzo Nervo.

Sul come fare, Rizzo Nervo non è entrato nei dettagli, ma ha ricordato che in città esistono “una consulta dello sport e un tavolo permanente contro le discriminazioni”. L’invito sembra quindi essere quello di avviare la discussione e, nel quadro di una modifica alla normativa regionale che regolamenta le modalità di affidamento degli impianti sportivi, trovare le modalità per costringere anche le società sportive a fare la propria parte nel contrasto all’omofobia.

Un messaggio, quello di Rizzo Nervo, indirizzato da un lato alle società e dall’altro al nuovo presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che ha tenuto per sé la delega allo sport. Ma c’è anche il Governo nell’indirizzario dell’assessore bolognese: “Perché non imporre per legge un codice etico alle società sportive che preveda espressamente il rifiuto delle discriminazioni?”

Non ci accontentiamo di quella neutralità sulla quale spesso il mondo sportivo si attesta” incalza l’assessore che cita il Don’t ask don’t tell dell’esercito americano che nello sport spesso viene declinato con “non me ne frega nulla che tu sia gay o lesbica, basta che non si veda”. “Le persone devono essere libere” spiega Rizzo Nervo che ha elogiato il coraggio di Nicole Bonanimo, portiere della nazionale femminile di hockey, prima ed unica sportiva italiana ad avere fatto coming out.