Bologna. Il Comune non andrà alla marcia per l’accoglienza dei migranti
In aula l’assessore Luca Rizzo Nervo ha spiegato il perché della ‘non adesione’ dell’amministrazione

Bologna, 26 mag. – L’amministrazione comunale di Bologna non aderirà alla marcia “Bologna accoglie – No one is illegal: marcia per l’accoglienza“. Una manifestazione il cui spirito è condiviso dal Comune ma, ha spiegato l’assessore al welfare Luca Rizzo Nervo, non ci sono le condizioni per l’adesione. Perché Palazzo d’Accursio non è stato coinvolto fin dall’inizio nella definizione della piattaforma, e perché tra le richieste dei manifestanti c’è quella di “dissociarsi da una legge dello stato come la Minniti-Orlando”. Quella cioè che ha compresso al massimo le possibilità dei migranti di presentare appello in caso di respingimento della loro richiesta di asilo. Inoltre, ha aggiunto Rizzo Nervo, nella piattaforma dei manifestanti “manca la richiesta di una legge nazionale per dare la cittadinanza ai bimbi nati in Italia e figli di cittadini stranieri”. A Bologna quindi non si vedrà quando visto a Milano, con il primo cittadino in testa al corteo.
Se la giunta non si farà vedere (salvo l’assessore al bilancio Davide Conte e, se ci saranno, ripensamenti all’ultimo minuto degli assessori del Pd) diversa è la situazione per quanto riguarda i partiti che siedono in consiglio. Coalizione civica ha aderito (e così Possibile e Sinistra Italiana), il Pd invece no ma singoli eletti parteciperanno alla marcia. Sicuramente si vedranno i consiglieri dem Francesco Errani e Mariaraffaella Ferri. Manifesterà anche l’ex assessore ora consigliere Amelia Frascaroli (Città Comune con Amelia).