Bologna. Arrivano le sentinelle in piedi. Monta la contestazione
Anche a Bologna la manifestazione silenziosa contro i diritti gay. Rifondazione lancia la mobilitazione: “No all’intolleranza. Con loro in piazza anche neofascisti”

Bologna, 30 set. – Domenica a Bologna arrivano le “sentinelle in piedi“, e col loro arrivo si prepara anche la contestazione. A lanciare la protesta è Rifondazione Comunista, che annuncia un “un assalto sonoro” con tanto di soundsystem. “Loro leggeranno il loro libro in silenzio, noi daremo voce ai diritti, rivendicandoli per tutte e per tutti. Anche per loro”, spiega un comunicato del Prc Bologna.
Le sentinelle, come loro costume, manifesteranno in piedi, in silenzio e con solo un libro in mano, contro “chi vuole distruggere l’uomo e la civiltà”. L’appuntamento è per le 17 in Piazza San Francesco, una delle “cento piazze” che saranno occupate dalle sentinelle in tutta Italia. Con loro potrebbero scendere in piazza anche militanti di Forza Nuova, da sempre ideologicamente vicini a questo tipo di iniziative. Quello che rivendicano le sentinelle, sotto una generica difesa della “libertà di espressione”, è “la libertà di affermare che il matrimonio è soltanto tra un uomo e una donna, che un bambino ha il diritto ad avere la sua mamma e il suo papà e che loro hanno il diritto di educare liberamente i loro figli”.
“Tutto questo dimostra – spiegano da Rifondazione Comunista – da un lato l’intolleranza verso chi viene ritenuto diverso da sé e dall’altro la concezione che esistano esseri umani di seria A, degni di rivendicare certi diritti come quello al matrimonio o all’adozione, e cittadini si serie B a cui questi diritti devono essere preclusi. Le sentinelle vigilano affinché non sia possibile accettare forme diverse di amore, affinché non siano legittime le multiformi identità e preferenze sessuali, vigilano affinché non si mettano in discussione modelli sociali stereotipati e difesi dalla chiesa cattolica, vigilano per difendere lo status quo come strumento di controllo (ed ordine) sociale”. Da qui l’appello alla mobilitazione: “Non intendiamo rimanere silenti, ne permettere che non ci sia una risposta della nostra città a questa provocazione, siamo determinati a portare un’assalto sonoro in piena regola in quella piazza, consapevoli che sia parte di un percorso che non finirà certo Domenica. Facciamo appello a tutti i cittadini a tutte le cittadine antifasciste affinché ci sia una presenza in Piazza San Francesco Domenica 5 alle ore 17.00, affinché si copra quell’assordante silenzio fatto di omofobia e fascismo”.
“Al loro silenzio preferiamo la musica, alla loro famiglia eteronormata preferiamo la libertà di scegliere con chi fare famiglia, chi amare e come autodeterminarci. Contro la chiusura omofoba delle sentinelle noi rispondiamo con l’apertura e la lotta alll’omofobia, transfobia e lesbofobia”, scrive il centro sociale Tpo di Bologna. Anche il Tpo lancia la propria contromanifestazione. “Dalle 15 in piazza San Francesco con tutt@ quell@ che si vorranno mobilitare contro l’omofobia. Allo stare in piedi in una veglia preferiamo scegliere le posizioni, che più sono varie più fanno godere”.
Non è la prima volta che a Bologna si organizzano manifestazione del genere. La sera del 24 giugno scorso in piazza Re Enzo c’è stata la veglia in piedi dei Manif Pour Tous, il movimento cattolico nato in Francia contro i matrimoni gay. Sotto palazzo Re Enzo erano in 50, schierato geometricamente, un libro in mano, in prima fila i militanti di Forza Nuova.