Balzani: “Meno autostrade e più treni”

È la “cura” per la mobilità in regione proposta dal candidato Pd alle primarie Roberto Balzani, che questa mattina ha voluto incontrare i pendolari sui treni

Radio Città del Capo - Balzani: “Meno autostrade e più treni”

19 set. – Meno gomma e più ferro; meno autostrade e più treni. È la “cura” per la mobilità in regione proposta dal candidato Pd alle primarie Roberto Balzani, che questa mattina ha voluto incontrare i pendolari sui treni regionali in un tour per comprendere le problematiche di chi è costretto a spostarsi quotidianamente per lavoro utilizzando la rete ferroviaria dell’Emilia Romagna.

Il candidato è arrivato questa mattina alle 11.08 al binario 4 ovest della Stazione Centrale di Bologna, su un treno regionale proveniente da Parma. Si tratta dell’ultima tappa di un’iniziativa itinerante partita da Piacenza per parlare con i pendolari dei problemi inerenti alla mobilità quotidiana. “I pendolari li ho incontrati sul treno”, ha detto Balzani, che ha parlato della mobilità pendolare come di “un grande problema sociale del nostro paese” che “bisogna cominciare a risolvere anche tra Regioni”, a partire dalla questione dei lavoratori di Piacenza che preferirebbero essere orientati verso Milano: “Il problema del pendolarismo nel caso piacentino è più su Milano che non su Bologna”.

Per fare ciò occorre investire di più sulla rete ferroviaria che non su quella autostradale: “dobbiamo rovesciare un paradigma che ha visto in questi anni un grande dibattito sulla gomma”“di avere mezzi più confortevoli e soprattutto una cadenza più frequente, affinché questo sistema metropolitano che tutti dicono di voler costruire da Piacenza a Rimini, con Bologna nel ruolo di grande regista o pivot, sia di fatto veramente metropolitano”; in concreto “questo significa che una persona debba poter andare in stazione ogni mezz’ora ed essere collegata col centro della regione. Che poi ci vogliano tempo e investimenti è naturale”, aggiunge il candidato, “ma se non partiamo mai non ci riusciremo mai”. “Il ferro rappresenti l’asse portante della mobilità nella nostra regione” è l’auspicio finale di Balzani.

Stefano Bonaccini Essere un candidato della società civile oggi è un vantaggio” Ieri Bonaccini, a margine della riunione della direzione regionale del PD in cui si è autosospeso da segretario regionale per 10 giorni (quanti ne mancano alle primarie del 28 settembre), aveva infatti attaccato Balzani, che vede uno dei suoi punti di forza nell’essere un outsider e non un politico di mestiere. “Balzani è un civico? Mi pare che anche Berlusconi venisse dalla società civile…meglio evitare di dare pedigree, l’importante è che le persone siano capaci, perbene e competenti”  aveva detto il candidato modenese. Un attacco a cui lo sfidante ha risposto questa mattina, mentre si trovava alla stazione di Bologna per incontrare i pendolari della regione. “Un candidato della società civile che ha il suo lavoro non è ricattabile, mentre una persona che vive di politica nel ceto politico normalmente è più soggetta alla possibilità di essere ricattata da soggetti esterni per poter fare la sua carriera” ha spiegato Balzani.

Schermaglie di campagna elettorale che anticipano il confronto tra i due candidati che si terrà questa sera alla Sala Dibattiti Centrale della Festa dell’Unità di Bologna. Un dibattito in cui Balzani si augura che non si parli di magistratura e di indagini, “nonostante una parte dei miei avversari abbia cercato di recuperare anche sul mio conto questioni già archiviate per ristabilire una sorta di equilibrio fra i candidati. A onor del vero, purtroppo, io non sono indagato”. Il riferimento è all’esposto anonimo depositato nei suoi confronti alla Procura di Forlì, una “non notizia” per il candidato che ha scritto questa mattina sulla sua bacheca di Facebook: “Si leggono talora, sui giornali, non notizie su inchieste archiviate e quindi su non indagati e su non reati. Non sarà che questa attenzione per il non accaduto tenda a immaginare un non luogo in cui i non indagati lo diventano e gli indagati perdono, di colpo, questo scomodo status?”. L’ex sindaco di Forlì, soddisfatto per l’esito della direzione regionale in cui non si è verificato il tanto temuto colpo di mano, auspica invece un dibattito sulla riorganizzazione della Regione che “deve recuperare una dimensione di progettazione strategica molto più marcata”. All’attenzione sul “centro” deve corrisponderne per Balzani una sulla “base”, ossia sull’ “analisi dei bisogni di cittadini, famiglie, imprese, territori”. “Se la classe politica non riesce a intercettare questo passaggio, si consegna all’inutilità e alla dissipazione delle risorse” è la conclusione del candidato.

Beniamino Della Gala