Bachi da Pietra: “La guerra è qua” – live acustico

30 ott. – Necroide è uno dei dischi più decisamente metal nel repertorio del duo formato da Giovanni Succi e Bruno Dorella, i Bachi da Pietra. Lo è nei suoni (sebbene quel genere non sia l’unico che informa le undici tracce dell’album), nei testi, a partire dal primo singolo, quella ‘”Black Metal il mio Folk” che apre l’album uscito alla fine di settembre. Un pezzo in cui, come in tanti episodi di Necroide, si parla di morte e, nel caso specifico, di guerra. “Ma la guerra in quel caso non è quella idealizzata del metal classico, con vichinghi e simili”, ha puntualizzato il chitarrista e cantante, che è passato a trovarci con Dorella l’altroieri a Maps. “Si tratta di una guerra nuda e cruda, alle porte del Bel Paese, che speriamo non arrivi mai. A dire il vero non siamo così lontani dall’avere i tagliatori di teste sotto casa. Quando scrivevo il testo non c’erano ancora le notizie sulle decapitazioni dell’ISIS, il referente era medievaleggiante”: una sorta di preveggenza? Succi non lo dice, ma nell’intervista che potete ascoltare qua sotto, insieme alle incredibili versione acustiche di “Sepolta viva”, “Virus del male” e “Tarli mai”.

Una chiacchierata, quella fatta in studio poche ore prima del live al Locomotiv Club, in cui ovviamente abbiamo parlato dell’oscura signora, così presente nelle nuove tracce della band: “Necroide è un album fatto da vecchi con musica vecchia che parla di morte”, ha detto Succi, concludendo la scurissima affermazione con una sonora risata. Per chi li conosce bene, sa che nei Bachi l’ironia è sempre presente, anche in brani scurissimi e cupi, come “Fascite Necroide”, un omaggio dichiarato al chitarrista degli Slayer Jeff Hanneman, una delle band cardine per il duo, a cui abbiamo anche chiesto dei consigli a proposito dei dischi metal da non perdere. Li trovate nell’ultima parte di intervista, ma sappiate che Succi è membro del fan club italiano degli Iron Maiden dal 1982 e Dorella ha confermato che senza la band inglese “non si vive”.