Bologna, 30 giu. – Lo scambio avviene sulla pagina facebook di Ilaria Giorgetti, presidente del Quartiere Santo Stefano e da tempo in conflitto con i collettivi di Atlantide che occupano il Cassero di Porta Santo Stefano. Scrive Giorgetti a chi gli chiede di Atlantide: “Vediamo cosa fa il sindaco il 30 se no ci penso io“. Segue una serie di post su argomenti differenti. Poi si riprende, con un utente che scrive: “Appuntamento al Cassero di Porta Santo Stefano il 2 luglio, se sarà sgomberato… bene, altrimenti sarà occupato da persone per bene!“. E subito dopo arriva la replica di Giorgetti: “Cioè noi”. Infine l’aggiunta: “Il dialogo con chi non rispetta la legge è impossibile”.
Abbiamo chiesto un commento a Giorgetti sullo scambio di battute via facebook. “Era un modo di dire, certamente non penso di sfondare la porta, non sono un’arrogante. ‘Ci penso io’ nel senso che ho fatto un esposto in procura, ci penserà la magistratura”. E ancora: “Su facebook si scrive di tutto. Bisogna risolvere la questione con grande moderazione di toni e il pallino è in mano al sindaco. Certo che non amo che si appendano al Cassero cartelloni imbarazzanti. Visto che si parla tanto di decoro non è il caso di scrivere certe cose”. Giorgetti giudica positivamente il discorso dell’assessore Lepore. “Credo ci vorrà un po’ di pazienza, sono convinta una soluzione si troverà. Se uno ha perso un bando – continua Giorgetti – bisogna che se ne vada. Adesso il sindaco farà quello che dovrà fare. Lepore ha fatto un’apertura? Benissimo. Troveranno un altro spazio e nessuno glielo vieta”. Nel quartiere Santo Stefano potrebbero esserci spazi adatti? “Dipende, il mio quartiere è vasto. L’importante è che si trovi una quadra”.
Intanto il sindaco Merola annuncia un incontro col Prefetto di Bologna per discutere la questione Atlantide. “Non abbiamo nessuna intenzione di non dare un posto ad Atlantide. Va risolto il tema legale, siamo in discussione e lo affrontiamo serenamente”. Una sede alternativa per i collettivi di Atlantide è già stata individuata? “Anche se l’avessimo individuata non ve lo diremmo. Vogliamo discutere sul fatto di lasciare l’edificio perché legamente non si può stare lì. Sulla base di questa disponibilità siamo pronti a fare la nostra parte. Il tema di Atlantide non è un tema di ordine pubblico, è un tema diverso. C’è un problema legale ma facciamo distinzioni. Sono ben altri i problemi di ordine pubblico”. Per il momento uno sgombero non sembra dunque imminente, anche se l’ultimo avviso di sfratto del Comune dava come scadenza il 30 giugno (oggi), annunciando in caso di non rilascio dei locali “l’esecuzione forzosa“. Oltre alla trattativa sul tavolo di Merola e dell’assessore Ronchi che segue la vicenda c’è anche l’istanza di revoca in autotutela depositata pochi giorni fa in Comune dall’avvocato di Atlantide Elia De Caro.
Lidl questa volta si supera e mette tutti in riga. Non serve comprare casa nuova,…
Questa volta il Ministero della Salute agisce e mette subito le cose in chiaro. Questi…
Queste le assunzioni che si attendevano da anni. Ora c'è chi non vuole perdere l'occasione…
Questa è la Cascata del Niagara d'Italia a tutti gli effetti. Mai visto nulla di…
Finalmente c'è chi può andare in pensione da 'giovane' e prima dei 60 anni. La…
Questa mazzata per gli italiani non ci voleva: la nuova tassa di ottobre è davvero…