29 lug. – «Invitiamo le donne e gli uomini che considerano la memoria e l’antifascismo valori etici irrinunciabili a lasciare, dopo il suono della sirena alle 10.25, il piazzale della stazione e proseguire con noi nel “corteo della memoria” verso piazza dell’Unità». In questa proposta, scaturita dall’Assemblea antifascista permanente di Bologna, trova corpo un’idea che da tempo circolava nella sinistra non istituzionale bolognese: quella di trovare una forma – almeno in parte nuova – per ricordare il 2 agosto 1980, definito «strage di stato».
«Non intendiamo essere complici di chi, ancora una volta, utilizzerà l’anniversario di una strage per sdoganare il proprio criminale revisionismo e negare le complicità con il fascismo di ieri e di oggi», spiegano gli antifascisti e denunciano «negli appelli alla verità fatti dai palchi e dagli scranni istituzionali il «tentativo di trasformare la memoria delle stragi in una commedia». L’appello è a non accontentarsi di «una verità dimezzata», che dimentica «i mandanti e la finalità delle stragi, la loro genesi nelle istituzioni opache dello Stato italiano, dimostrata in tanti processi».
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