17 set. – L’imprenditore palermitano trapiantato a Bologna dai primi anni Novanta, è stato catturato oggi dall’Interpol a La Romana, città di Santo Domingo dove possiede una residenza anche Marcello Dell’Utri. L’arresto di Costa, a cui ha collaborato anche la Squadra Mobile di Bologna, arriva dopo un periodo di latitanza dell’imprenditore, che la Cassazione aveva condannato con sentenza definitiva lo scorso 17 maggio: 16 anni per riciclaggio e bancarotta.
Il giro d’affari gestito da Costa fra gli anni Ottanta e i primi Novanta era enorme e su questo patrimonio i pm hanno puntato le indagini con le quali hanno accertato che si trattava, in parte, di riciclaggio.
Anche a Bologna, dove gli sono state confiscate da tempo alcune proprietà – come Villa Celestina e appartamenti in via Galliera e in Galleria Falcone e Borsellino -, in una delle quali però continuerebbero ad abitare alcuni familiari. Il nome di Costa, come ha scritto l’Espresso (settembre 2010), “compare nell’elenco delle persone che la Procura di Palermo intende interrogare” per “far luce su eventuali collegamenti che ci sarebbero stati nei primi anni Novanta tra Renato Schifani ed esponenti di Cosa nostra, in particolare i fratelli Graviano autori delle stragi siciliane del 1992 e di quelle di Roma, Milano e Firenze del 1993”.
Secondo quanto avrebbe dichiarato lo stesso Costa, infatti, egli sarebbe stato “per anni uno dei clienti dell’amministrativista Schifani incaricato di fargli da consulente in alcuni affari sui quali hanno indagato gli investigatori antimafia”. Costa verrà a breve estradato in Italia.
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