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Appartamenti al posto della Gironi Rottami

Bologna, 30 lug. – Dopo anni di trattativa è stato trovata una soluzione per i disagi creati dalla ditta Gironi, azienda di raccolta e riciclo di rottami ferrosi che da sempre opera tra via del Triumvirato e via Magellano, nel quartiere Borgo Panigale.
In base ad un accordo approvato martedì dalla Giunta comunale, che dà seguito ad un protocollo di intenti già siglato due anni fa, l’azienda si trasferirà nell’area industriale di Malalbergo lasciando spazio ad un nuovo insediamento residenziale, 52 alloggi da 75 mq in media.

Negli ultimi anni l’attività della Gironi tra rumore, viavai di mezzi pesanti e dispersione di prodotti inquinanti aveva mandato su tutte le furie i residenti che avevano presentato numerosi esposti e creato un comitato. Ora l’accordo firmato tra Comune e azienda potrebbe segnare un punto di svolta. In cambio del trasferimento il Comune cambierà entro la primavera del 2016 la destinazione d’uso del terreno su cui sorge la Gironi, ma la Gironi se ne andrà solo quando troverà un acquirente per il terreno. Insomma la soluzione c’è, ma non è detto che diventerà operativa a breve

“Ci lavoravamo da quattro anni” e non è stato facile, afferma l’assessore all’urbanistica Patrizia Gabellini, ma alla fine è arrivato “un accordo di grande importanza”. Soluzione favorita dal fatto che la Gironi è un’azienda tutt’altro che in difficoltà: anzi “è in via di sviluppo” perché “molto utilmente inserita nella nuova economia del riciclo e del riuso”.
Sull’esito di questa operazione Gabellini è ottimista, visto che si tratta di un’area di dimensioni ridotte ed inserita in un contesto in via di sviluppo, considerando la vicinanza all’aeroporto e la riqualificazione dell’area intorno al Reno. In tutto questo risulta “decisiva la disponibilità del Comune di Malalbergo“, sottolinea l’assessore, perché in passato altre ipotesi di delocalizzazione si sono arenate proprio per le difficoltà incontrate sui luoghi di destinazione.

E’ stato un percorso “faticosissimo”, aggiunge il presidente De Filippo, perché non è stato facile “trovare tutti gli equilibri tra i diversi attori coinvolti”, in modo da arrivare “al raggiungimento di un risultato che non era scontato”. Quello della Gironi non è l’unico caso di conflitto aperto tra un’attività produttiva e i residenti. Al Navile, ad esempio, c’è la Valli Zabban per la quale però, ribadisce Gabellini, non c’è un”ipotesi di delocalizzazione: “Abbiamo lavorato perché potesse restare”, con misure di mitigazione dei disagi. Non lontano dalla Gironi c’era poi la Sintexcal, che ha chiuso i battenti concentrando le attività a Ferrara: ora “vedremo se si riesce a trovare una soluzione per l’area che lascia”, conclude l’assessore.

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