31 Mar. – Gli Ant Lion sono una band aretina molto eterogenea poiché composta da quattro polistrumentisti di varie età (le date di nascita di ogni singolo elemento variano dagli anni ’60 agli anni ’90!) capitanata da Stefano Santoni (produttore artistico e basso, già produttore e fondatore di Kiddycar e soprattutto dei Sycamore Age) a cui si aggiungono Isobel Blank (voce, già cantautrice), Simone Lanari (chitarra produttore e componente dei Walden Waltz) e Alberto Tirabosco (batterista di estrazione punk hardcore). Proprio recentemente, ossia il 17 Marzo 2017, è uscito l’album d’esordio dal titolo A common day was born, in Italia per l’etichetta Ibexhouse (l’etichetta di Alessandro Fiori) con distribuzione Audioglobe, e per il mercato giapponese per l’etichetta OOO Sound con distribuzione Tower Records.
Tra influenze musicali derivanti dalla scena newyorkese fine ’70/primi ’80, dal post-punk britannico, dal jazz-rock e dal progressive il quartetto confeziona dunque una serie di brani a tratti memorabili in cui dà sfoggio di innata capacità di osare, espressività, ricerca sperimentale ed energia facendosi notare all’indomani del suo freschissimo esordio discografico già come una delle realtà musicali più promettenti del momento. In studio Madesi scopre come il formicaleone a questo punto esista veramente.
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