Foto tratta dalla pagina Facebook di Hobo Bologna
Bologna, 24 gen. – Ancora una giornata di tensione davanti ai cancelli della Granarolo di Cadriano, dove da giorni è tornata ad infiammarsi la protesta dei facchini dei Si Cobas, dipendenti del consorzio Sgb. Il blocco dei cancelli, iniziato poco dopo mezzogiorno, è andato avanti per alcune ore. Erano alcune centinaia i manifestanti, divisi tra i lavoratori della logistica aderenti ai Cobas e gli attivisti di centri sociali e collettivi.
Dopo gli scontri e gli arresti di ieri (che fino a lunedì saranno trattenuti alla Dozza in vista dell’udienza di convalida davanti al Gip), il Si Cobas aveva indetto per oggi lo sciopero provinciale della logistica. Davanti ai cancelli della Centrale del Latte di via Cadriano sono arrivati facchini provenienti da altre aziende. Con loro gli attivisti dei Si Cobas, di Adl Cobas, di Crash e di Hobo. Tra slogan e sit in, il confronto con le forze dell’ordine, arrivate in numero cospicuo, è durato ore. Fino a quando, dopo le 17, i blocchi sono stati tolti. Ma il presidio dei Cobas, con tanto di camper, “continuerà fino a che non saranno rispettati gli accordi” dicono i manifestanti.
I manifestanti accusano Legacoop e Granarolo di non aver rispettato l’accordo siglato a giugno in Prefettura. “Solo 9 facchini sono stati riassunti” dicono i Si Cobas. “Abbiamo fatto il possibile ma la situazione è quella che è e non è facile trovare posti di lavoro” rispondono da Legacoop. “Non ne possiamo più di questa situazione” tuona Granarolo che oggi ha acquistato pagine su tutti giornali locali per pubblicare una lettera aperta alla città in cui il colosso cooperativo caseario rivendica di essere vittima di blocchi ingiustificati e chiede alle “Istituzioni della Città di porre fine a questo stato di cose”.
Eleonora di Crash ha spiegato la genesi della protesta. La Cgil, dice l’attivista, “prende posizione solo contro le coop non aderenti alla Lega delle Cooperative”
In tutto ciò prende la parola anche la Cgil. Alberto Ballotti, che con la Filt segue la logistica per il sindacato di via Marconi, teme che il protrarsi dei blocchi, e il conseguente danno alla produzione di Granarolo, possa portare poi alla cassa integrazione gli oltre 200 lavoratori che operano nello stabilimento di via Cadriano. Ad essere preoccupati sono gli stessi soci lavoratori di Ctl, la cooperativa che trasporta il latte per conto di Granarolo. Temono che il colosso caseario, che in via Cadriano ha la sede amministrativa e un centro produttivo, possa decidere di spostare la produzione su altri stabilimenti.
Dopo la lettera di Granarolo, anche il sindaco Virginio Merola ha incontrato il Prefetto, Ennio Mario Sodano, a cui ha chiesto di intervenire per “ripristinare quanto prima l’ordinaria attività dell’azienda e il rispetto delle regole democratiche”.
Già mercoledì prossimo è in agenda un incontro a palazzo Caprara tra il Prefetto e il Si Cobas. Il sindacato chiede di riaprire il tavolo per la riassunzione dei facchini licenziati (e poi riassunti da Sgb, e ora in cassa integrazione in deroga fino al 31 marzo) ma da Legacoop fanno sapere che, al momento, alcuna convocazione è arrivata.
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