Bologna, 3 nov. – “People mover, passante nord, referendum sulla scuola, gestione degli spazi sociali. Ci sono le condizioni perché Sel lavori ad una proposta diversa e alternativa rispetto a quella di Merola e del Pd”. Così Nicola Fratoianni, coordinatore nazionale di Sel al termine di un incontro durato ore tra i vertici nazionali del partito di Vendola e la dirigenza bolognese. Presenti Cathy La Torre, capogruppo di Sel in Comune (“Dirò a Vendola di rompere col Pd”, aveva annunciato), il consigliere regionale Igor Taruffi, il parlamentare Giovanni Paglia, la coordinatrice di Sel Bologna Egle Beltrami, il giurista Federico Martelloni. All’incontro non hanno partecipato due dei massimi sostenitori dell’alleanza con i democratici: l’assessore regionale alla cultura Massimo Mezzetti e il consigliere comunale Lorenzo Cipriani.
“Ci sono opinioni differenti più che legittime a livello locale – ragiona Fratoianni – ma questa questione non la si risolverà con un voto a maggioranza. Il luogo della decisione è quello del rapporto col gruppo dirigente nazionale. Alla fine sceglieremo assieme, sapendo che la valutazione che stiamo facendo ha anche una valenza politica non locale”. Insomma, se Sel sotto le Due Torri era alle prese da tempo con un scontro interno pro o contro il Pd, è toccato al livello nazionale decidere. E la decisione è stata presa. Alle prossime amministrative il partito di vendola non sarà alleato dei democratici. “Questa è assolutamente la valutazione del gruppo dirigente nazionale”, dice Fratoianni. Resta da capire come reagirà quella parte di Sel da sempre schierata per l’alleanza con i democratici.
“Noi continuiamo col nostro confronto approfondito per capire cosa fare, quindi nell’immediato non succede nulla”, è il commento di Egle Beltrami, coordinatrice di Sel a Bologna. Realistico ipotizzare un’indicazione nazionale disattesa a Bologna? “Diciamo che se decideremo diversamente – commenta cauta Beltrami – il livello nazionale dovrebbe quanto meno tenerlo in grandissima considerazione”.
Su facebook ci sono già le prime reazioni, dai semplici militanti agli eletti. Giorgio Archetti, vendoliano, è assessore nel Comune di San Lazzaro. “Se qualcuno pensa di poterci mandare allo sbaraglio buttando via tutto gli auguro buon viaggio e buona fortuna. Io cerco casa”. Segno che la decisione nazionale lacererà ancora di più il partito, quanto meno a livello di classe dirigente e di eletti nei vari enti locali.
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