24 feb. – Il candidato civico Stefano Aldrovandi è stato sentito in mattinata dalla Digos in relazione alle affermazioni fatte nei nostri studi e all’agenzia Dire sul fatto che il dossier anonimo contro Virginio Merola e il suo entourage gli sia stato “offerto”. Aldrovandi è rimasto un’ora in Questura. Agli agenti avrebbe raccontato che la persona che lo ha contattato una settimana fa non ha a che fare con la politica, “è una persona che ha a cuore Bologna”, e non è del Pd. Insomma il candidato avrebbe detto cose parzialmente diverse da quelle riferite ieri, compresa una precisazione sulla parola “offerto”: “non me l’ha offerto nessuno, offrire cosa vuol dire?”.
Gli inquirenti fanno sapere di non volere convocare la persona che avrebbe offerto a Aldovrandi il dossier anonimo contenente accuse nei confronti di Virginio Merola e altri dirigenti del Pd di Bologna. Non essendo l’autrice del dossier, dicono da Piazza Trento e Trieste, non c’è motivo di una convocazione.
L’audizione di questa mattina è stata disposta dalla Procura dopo le notizie di stampa che davano conto delle parole del candidato. Aldrovandi ha detto che il dossier anonimo gli è stato offerto “un mese fa” in “5-6 occasioni” ma lui lo ha rifiutato.
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