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Aldrovandi. A Firenze si ritira Minna, il candidato che imbarazza Sel

Bologna, 28 apr. – Rosario Minna, ex magistrato ed ex procuratore capo a Ferrara, ha deciso di ritirare la propria candidatura nella lista di Sel alle comunali di Firenze del prossimo 25 maggio. La notizia della sua candidatura nelle fila dei vendoliani aveva portato alle proteste di Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, morto a Regina Coeli nel 2009, e di Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi, ucciso a Ferrara nel 2005 da 4 agenti di polizia nel corso di un controllo in via dell’ippodromo. Proprio durante uno dei processi riguardo l’uccisione di Federico, Minna parlò di “fogna mediatica” criticando la copertura che i media stavano dando (era il 2010) del processo e definì il giovane “un poveraccio“. Inoltre, Minna fu accusato dall’avvocato della famiglia Aldrovandi, Fabio Anselmo, di minacce: indagato formalmente dalla procura di Ancona, la posizione di Minna fu poi archiviata.

All’ombra di Palazzo Vecchio i vendoliani corrono insieme a Rifondazione Comunista e ad altre liste di sinistra in sostegno al giovane Tommaso Grassi, 29 enne che sfiderà il candidato del Partito Democratico Dario Nardella, fedelissimo del sindaco uscente Matteo Renzi e vice sindaco facente funzione dopo la salita a palazzo Chigi dell’ex primo cittadino.

Dopo le proteste di Cucchi e Moretti, Grassi ha chiesto scusa: “Nessuno di noi è tanto meno io sapevamo che Minna avesse questa “macchia” nel suo curriculum. Appena lo abbiamo scoperto gli abbiamo chiesto di rinunciare alla candidatura e lui ha subito accettato per non creare problemi a Sel“. Stessa linea scelta anche dal partito, come ha scritto sul proprio profilo facebook la mamma di Aldro: “Il coordinamento nazionale e il coordinamento fiorentino di Sel mi hanno comunicato che avrebbero escluso la candidatura di Minna se avessero saputo delle sue affermazioni” Moretti ha poi proseguito riportando alcuni passaggi della lettera ricevuta: “Il fatto di non esserne a conoscenza (delle dichiarazioni di Minna, ndr) non ci solleva dal riconoscere di aver commesso un errore che stride nettamente con l’impegno che contraddistingue Sel, a tutti i livelli, nella ricerca della verità sulla morte di Federico e sui tanti, troppi, casi simili. Ai nostri elettori, ai cittadini, a tutte le persone che si sono sentite ferite da questa vicenda chiediamo scusa, ribadendo la nostra più grande solidarietà ai famigliari di Federico Aldrovandi. “Scuse accettate” ha chiosato Patrizia, che nel pomeriggio ha parlato al telefono con Grassi che le ha rinnovato le scuse.

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