Immagine della pagina Facebook di Caos Disco Club
Bologna, 31 gen. – Una discoteca abusiva in cui ragazzi minorenni possono bere alcolici, anche fino a star male. E’, in sintesi, è la situazione descritta nella relazione dei vigili urbani che ha portato il questore di Bologna, Vincenzo Stingone, a ordinare la chiusura del Caos di via Zanardi (circolo privato affiliato all’Aics) per 10 giorni. Era “necessario adottare un provvedimento a tutela dell’incolumita”, la sicurezza e la moralità” dei frequentatori del locale, si legge nel provvedimento preso dal questore per “una struttura priva di qualsiasi attestato o autorizzazione che ne certifichi l’agibilita” per l’attività di pubblico spettacolo”. In particolare, occorre “evitare che il protrarsi dell’attività da ballo abusiva possa arrecare gravi ed irreparabili conseguenze agli avventori in quanto i locali del circolo non rispecchiano le elementari norme di sicurezza a tutela dei soci”.
Il Caos ha i permessi per la somministrazione di alimenti e bevande a favore dei propri associati e quando sabato scorso si sono presentati i vigili urbani hanno trovato 200 persone a ballare, molti con meno di 18 anni; altri ragazzi erano invece intenti a bere alcolici e analcolici: tra loro tre minorenni. Per di più, i vigili hanno dovuto soccorrere un giovane che si è accasciato a terra privo di conoscenza. I medici chiamati d’urgenza hanno confermato “l’abuso di sostanze alcoliche” e l’hanno portato al pronto soccorso del Maggiore. Il che evidenzia “in maniera inequivocabile come non vi sia da parte del gestore l’effettiva e necessaria diligenza nell’accertare l’età dei consumatori di alcool, dimostrando pertanto l’incapacità di condurre appropriatamente la propria attività”.
Dal controllo, poi è emerso “che chiunque, senza particolari formalità, poteva accedere nel locale” per ballare e bere acquistando la tessera associativa e il biglietto d’ingresso, ma così “violando” quanto stabilito dalle disposizioni del ministero dell’interno. Chi era entrato al Caos quella sera, lo hanno confermato gli stessi presenti ai vigili, lo aveva fatto “dopo aver pagato una quota per la tessera associativa ed un biglietto d’ingresso” senza aver “mai letto lo statuto”. E così si è accertato che il Caos è di fatto una discoteca (“una vera e propria sala da ballo”) aperta a tutti (“ad un pubblico indistinto e non ai soli soci in violazione all’articolo 118 del Regolamento d’esecuzione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza”). Il che significa che “l’attività danzante” all’interno dei locali “risulta del tutto abusiva” non avendo le licenze necessarie; manca anche il ”visto” dei vigili del fuoco. Dunque per “evitare che il protrarsi dell’attività abusiva possa arrecare gravi ed irreparabili conseguenze agli avventori”, è scattato lo stop. La Questura lo ha deciso anche dopo aver visto che sul web era pubblicizzato un evento, “con inviti a 4.000 persone”, per questa sera, e la “possibilità di bere drink ad un costo ridotto (3,5 euro), a cui pare abbiano aderito in prevendita già più di 300 persone”. Ora contro lo provvedimento di 10 giorni potrà partire un ricorso al Tar nel frattempo sulla porta del locale sarà affisso un cartello con scritto “Chiuso su disposizione del Questore”.
Serafino D’onofrio, presidente dell’Aics, interviene per assicurare anche che i gestori del Caos “sono stati sempre sensibili al tema, inibendo la somministrazione di bevande alcooliche ai minorenni e contraddistinguendo i soci maggiorenni con un braccialetto di gomma”. Ma, “nel dubbio che tali provvedimenti siano sufficientemente efficaci”, alla riapertura il Caos (in collaborazione con l’assessorato alla Salute del Comune) prevederà “eventi riservati ai soci, punti informativi e di dissuasione sull’abuso di alcool, attraverso la presenza di volontari della coop La Carovana”; saranno eliminate le serate free-bar; sara” concessa “sola consumazione alcoolica per ciascun socio maggiorenne, previa presentazione del documento di identità (e non del braccialetto di gomma)”. Detto questo, D’Onofrio manda a dire alla Questura che “per combattere il fenomeno della diffusione dell’alcool fra i minori, condividiamo gli oculati controlli delle Forze dell”Ordine”, ma “non crediamo che la chiusura di punti di aggregazione musicale faciliti questa campagna perché anche i soci minorenni del Caos Club, insieme ad altre migliaia di giovanissimi della nostra città, questa sera, saranno preda di spacciatori di alcool senza scrupoli, per strada, nelle botteghe e nei circoli fasulli affiliati ad enti inesistenti, che le Forze di Polizia conoscono bene”.
(Dire)
Sulla pagina Facebook il locale parla di una chiusura fino al 7 febbraio e precisa che “le attività diurne come i corsi di formazione attualmente in corso continuano regolarmente”.
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