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Bologna, 2 gen. – Da domani al primo marzo, tornano anche in Emilia Romagna i saldi di fine stagione. Come ogni anno, il momento è carico di aspettative: per i commercianti di riuscire a smaltire le scorte e aumentare il fatturato (che in tempi di crisi non guasta); per i consumatori di riuscire a portarsi a casa il capo di abbigliamento desiderato con uno sconto che può variare dal 30% fino a punte dell’80%. Come spesso capita, però, le vere ‘bazze‘ (come si chiamano a Bologna le “occasioni particolarmente fortunate”) non è che siano poi così tante e devono essere scovate con attenzione. Inoltre, già da qualche giorno, per tentare di battere la concorrenza sul tempo, in alcuni grandi negozi bolognesi sono iniziati i “silent sale“, i saldi silenziosi: sulle vetrine non si leggono le parole “saldi-sale-rebaja” ma all’interno gli articoli sono in vendita già scontati.
Secondo le stime dell’ufficio studi di Confcommercio ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2015, spenderà in media 336 euro per l’acquisto di capi d’abbigliamento, calzature ed accessori, per un valore complessivo di 5,3 miliardi di euro. “Ci auguriamo che anche la scelta della Regione Emilia Romagna di anticipare per quest’anno, in via straordinaria, l’avvio dei saldi al 3 gennaio – ha detto all’Ansa Pietro Fantini, direttore regionale di Confcommercio – accogliendo le richieste della nostra organizzazione e degli operatori, possa favorire le vendite e rappresentare un’occasione di rilancio per il nostro commercio, valorizzando la qualità, la convenienza e il servizio alla clientela dei negozi tradizionali”. “Ci sono buone aspettative da parte dei commercianti – ha aggiunto – per questo primo week end ‘lungo’ di inizio saldi. Rimane infatti vivo nelle nostre città l’appeal delle vendite di fine stagione, che rappresentano un momento importante per i negozi tradizionali, in grado di offrire un grande assortimento di prodotti di qualità a prezzi particolarmente interessanti, rispondendo così alle esigenze di risparmio della clientela. La partenza anticipata dei saldi riporta tuttavia l’attenzione sull’opportunità di riconsiderare, per il futuro, i periodi delle vendite di fine stagione – ha concluso Fantini – per renderle maggiormente rispondenti ai cambiamenti della domanda negli ultimi anni, e sulla necessità di allineare stabilmente, come si è cercato di fare in questa occasione, l’avvio dei saldi su una data unica per l’intero territorio nazionale”.
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