Bologna, 14 nov. – Nell’area del Lazzaretto, ottanta ettari a nord ovest della città completamente da riqualificare, c’è un buco nero di 10mila metri quadrati di cemento. Il perché è semplice: lì sopra doveva sorgere il nuovo campus di ingegneria, ma i tagli del vecchio governo Berlusconi hanno fatto cambiare idea all’università, che ha dovuto annullare la costruzione di due lotti in una zona importantissima per lo sviluppo di Bologna. Niente aula magna, niente centro congressi, niente studi dei docenti. Sui 40mila metri quadri da edificare ne saltano 10mila. Un’area vastissima che ora deve essere ripensata dai tecnici del Comune, che possiede il terreno. Una partita urbanistica ed economica di rilievo. Ad AngoloB abbiamo fatto il punto con il consigliere comunale nonché presidente della commissione ambiente e territorio Claudio Mazzanti. Tra le voci anche il prorettore vicario con delega all’edilizia e al patrimonio dell’università di Bologna, Claudio Ferrari, e l’assessore all’urbanistica del Comune di Bologna Patrizia Gabellini.
Entro un anno l’area sarà completamente ridisegnata e se ci saranno conteziosi con i privati (c’è una causa verso il Comune per una serie di ritardi nella rimozione di tre elettrodotti), questi non implicheranno scambi e compensazioni al di fuori dell’area del Lazzaretto. Comunque, rassicurano Gabellini e Mazzanti, i volumi da edificare non cambieranno.
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