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Airbnb ancora senza regole, ma l’impatto della turistificazione su ambiente e società rimane

Foto pubblicata su Facebook da SET

31 gen. – Non ha nemmeno visto la luce l’emendamento al dl Milleproroghe che avrebbe consentito di regolare per la prima volta in Italia i portali online come i famigerati Airbnb e Booking. Presentato alla Camera e pochi giorni dopo ritirato dallo stesso primo firmatario, il deputato Pd Nicola Pellicani (insieme alla collega Rosa Maria Di Giorgio), l’emendamento ‘ammazza-Airbnb’ ha spaccato la maggioranza ed è stato affossato dai deputati di Italia viva, Luigi Marattin in testa, che non lo hanno condiviso. “Per ora si è parlato solo di tassazione, questa proposta era la prima che si muoveva in una direzione di buon senso”, dice Giacomo Salerno di SET – Sud Europa di fronte alla turistificazione, comitati cittadini in rete per costruire alternative alla turistificazione. “I contenuti avrebbero consentito una regolamentazione molto più accurata delle piattaforme di hosting (numero di giorni massimi, licenze specifiche…), tutte misure che negli altri Paesi europei sono già state applicate”, aggiunge Fabio D’Alfonso di Pensare Urbano, laboratorio bolognese per il diritto all’abitare, che si unisce alla preoccupazione per il ritiro dell’emendamento.

Rete SET si prepara ora a “costruire una piattaforma di rivendicazione” che tenga insieme diversi piani – diritto all’abitare, sostenibilità ambientale e antropica del turismo di massa, etica del lavoro -,  mentre Pensare Urbano ha promosso nel 2019 un percorso di istruttoria e avviato un dialogo con l’amministrazione. “Stiamo lavorando in coppia con Firenze sugli strumenti a disposizione”, precisa l’assessore al Turismo Matteo Lepore facendo riferimento al decreto Unesco, già utilizzato per congelare le nuove aperture di pubblici esercizi e supermercati nel centro storico, che ora si sta valutando di estendere anche ai portali per gli affitti brevi. Ma l’intervento del Governo rimane comunque necessario, così come sollecitato dallo stesso Comune di Bologna. Più critico il sociologo e giornalista qualcosa, ma non sufficiente”. Oltre al problema della regolamentazione dei portali, infatti, non va dimenticato che il “turismo è un’industria pesante, da un punto di vista ambientale e umano”, contribuisce a rendere “più caro il mq2” e che, infine, dove c’è il turismo, “c’è solo il turismo”.

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