Adattamenti. Transizione sociale, energetica e alimentare

24 sett. – Green New Deal italiano: il progetto di legge non c’è ancora ma le idee sono tante. Come ad esempio quella di introdurre forme di tassazione per contrastare il surriscaldamento globale e il riscaldamento. Ma come evitare che la lotta al surriscaldamento globale si trasformi in una serie di provvedimenti che finiscono per rovesciarsi sulle fasce meno abbienti della popolazione? “Aver capito il legame tra questione sociale e ambientale è un punto di partenza”, premette Valerio Bini, docente di Politica dell’ambiente alla Statale di Milano. “Perciò la tassa in alcuni casi è un fatto positivo perché si stimolano consumi virtuosi ma dall’altra parte rischia di colpire in maniera sproporzionata chi non può permettersi altre scelte”. Oltre “alla transizione sociale”, come la definisce Alberto Bellini, docente Energy planning, Climate and Public Policies all’Unibo, bisognerà gestire con cautela anche la transizione energetica dal fossile al rinnovabile: “Una transizione temporale lunga, che si completi nel 2050”.

Dopo la rubrica Pensatech di Damiana Aguiari, che in questa puntata indaga la newsletter “Medusa”, nell’intervista al nutrizionista Andrea Vania si ragiona intorno all’ipotesi di tassare le merendine e le bevande zuccherate che potrebbe rientrare nella prossima manovra finanziaria. Un sovrapprezzo che dovrebbe disincentivare l’abuso di junk food salvaguardando la salute, perché l’alimentazione corretta “dipende dalla quantità e dall’uso che se ne fa”.
Infine, l’urbanista Rosario Pavia racconta il suo “Tra suolo e clima” (Donzelli editore), un volume che indaga l’importanza che ha il suolo per gli abitanti delle città, non toccano più la terra: “Siamo abituati a vedere il suolo come supporto delle costruzioni, come valore immobiliare, ma in realtà è la fonte della nostra vita. Se non ci fosse il manto vegetale non potremmo vivere e il cambiamento climatico è strettamente legato al suolo”.