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Adattamenti. Sunrise: il progetto europeo per produrre carburanti con la fotosintesi

“Alla fine si tratta di imparare dalle piante”: Nicola Armaroli, direttore di ricerca dell’Istituto per la sintesi organica e la fotoreattività del Cnr di Bologna, sintetizza così ad AdattaMenti un progetto internazionale che mira a produrre carburanti per navi e aerei e prodotti chimici di base come l’ammoniaca (largamente utilizzata per produrre fertilizzanti) attraverso processi industriali che imitino la fotosintesi delle piante. Il progetto si chiama Sunrise e coinvolge centri di ricerca, università, imprese di 13 paesi europei, e si candida a ricevere un miliardo di euro di finanziamenti della Commissione europea. L’obiettivo è ambizioso: creare entro il 2050 una filiera produttiva di carburanti liquidi e prodotti chimici senza dover ricorrere a petrolio, carbone e gas. Gli ingredienti saranno luce solare (unica fonte di energia) e molecole largamente presenti in atmosfera (anidride carbonica, azoto, acqua); gli strumenti per produrre le molecole target saranno elettrolizzatori che usano elettricità da fonti rinnovabili oppure vere e proprie foglie artificiali realizzate in laboratorio o serre di organismi biologici come alghe.

Tutti questi diversi sistemi sono da immaginarsi un po’ come dei pannelli al silicio che però, invece di catturare la luce solare e convertirla in energia elettrica, ricombinano CO2, acqua e azoto per ottenere carburanti liquidi. “L’obiettivo, entro il 2050, è di convertire 2500 tonnellate di CO2 e produrre oltre 100 tonnellate di carburanti per ettaro di superficie terrestre” spiega Armaroli. Questo perché se l’elettricità è il futuro della mobilità privata su strada, secondo Armaroli, per navi e aerei il discorso è ben più complesso: “I carburanti liquidi in questi settori sono praticamente insostituibili, ma bisogna abbatterne le emissioni e non produrli più da combustibili fossili, che alterano il clima. L’idea di fondo di SUNRISE è creare le basi di un’economia circolare globale in cui il rifiuto per eccellenza (la CO2) sia costantemente riciclato e dicenti la base dell’industria chimica”.

Il progetto è già avviato e quando la nuova Commissione europea si insedierà verrà esaminato nuovamente per il via libera definitivo all’investimento di 1 miliardo di euro. Secondo Armaroli, che con il suo team del Cnr in settimana sarà nuovamente a Bruxelles per partecipare insieme agli altri partner alla definizione della tabella di marcia da presentare alla nuova Commissione, il progetto potrebbe partire nel 2021.

Nell’ultima parte della trasmissione abbiamo ascoltato il podcast di Chimicamente parlando dedicato al silicio.

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