Una bottiglia di vetro gettata nell’apposita campana viene avviata al riciclo, cioè viene venduta ad un’azienda che produce vetro, fusa e magari torna ad essere una bottiglia. Questo non accade per il vetro di un vecchio televisore con tubo catodico. Il perché lo spiega bene Danilo Bonato, direttore generale di Remedia, consorzio che si occupa di gestione eco-sostenibile di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (i famosi RAEE), pile e accumulatori a fine vita e che associa 2200 aziende produttrici. Alla base vi è una legislazione arretrata e non al passo coi tempi, una pigrizia politica e forse anche culturale italiana. Che però semplici cittadini e imprese stanno cercando di cambiare nel solco di quel nuovo approccio alla produzione che è l’economia circolare. Con Bonato abbiamo parlato di questo, ma anche di quanto è stato fatto e di quanto resta ancora da fare per rendere competitivo un sistema industriale ecocompatibile capace di ricavare “materie prime seconde” dai rifiuti tecnologici e di quanto questo possa essere fondamentale per un continente, come l’Europa, che è privo di quelle materie prime necessarie per costruire quei prodotti tecnologici che prendono sempre più spazio nelle nostre vite.
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