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Adattamenti. Marine litter: superare le lacune normative verso l’obiettivo “zero plastica in mare”

Foto di Lorenzo Zelaschi

3 dic. – Il “marine litter” è ormai riconosciuto come un’emergenza a livello internazionale: sono i rifiuti solidi abbandonati lungo la costa e in mare, sui quali in Italia perdura una lacuna normativa che si sta cercando di colmare proprio in queste settimane. “Il problema è che i pescatori non possono conferire i rifiuti a terra – spiega Federica Barbera di Legambiente – perché non c’è una norma che regolamenta tutta la filiera fino allo smaltimento e dia loro garanzia che non vengano considerati i produttori dei rifiuti, rischiando di essere multati. Dopo l’approvazione alla Camera, ora è in discussione al Senato il disegno di legge Salvamare, che dovrebbe consente ai pescatori di conferire a terra il rifiuto per essere correttamente smaltito e dargli una seconda vita”. Ed è stata proprio Legambiente ad aver stimolato iter legislativo del Salvamare, grazie a iniziative come “Zero plastica in mare”, nata con l’obiettivo di contrastare questa forma di inquinamento. “Toccherà porti e corsi d’acqua – spiega Barbera, responsabile del progetto – di diverse regioni italiane. Abbiamo previsto di liberare mari e fiumi da 15 tonnellate di plastica, l’equivalente di oltre 340 mila bottiglie e contenitori, entro il 2021″.

Un’esperienza pilota di recupero e smaltimento dei rifiuti nell’Adriatico è stata avviata intanto a Porto Garibaldi, dove da fine settembre tutti i giorni alle 8 i volontari di Legambiente sono operativi per ritirare insieme ai pescatori i rifiuti trovati nelle loro reti durante le calate effettuate nella notte. “Si trova principalmente plastica di tutti i tipi, sia derivante dall’itticoltura, come reti di plastica, che poi rifiuti urbani”, illustra Andrea Mantovani del Circolo Legambiente Delta del Po di Comacchio. Nella prima fase di fishing for litter di ottobre sono stati già recuperati oltre 4 quintali di rifiuti, di cui l’89% in materiale plastico. “Facciamo una cernita e un monitoraggio tramite un software informatico, dove inseriamo tutte le tipologie di rifiuto, le quantità, e avviamo a uno smaltimento corretto di quei rifiuti”. Oltre alla legge Salvamare, particolarmente attesa dai pescatori, Mantovani specifica che in Emilia-Romagna però “da quest’anno dovrebbe esserci la possibilità di trattare questi rifiuti come rifiuti urbani in Emilia-Romagna”.

All’interno della puntata di oggi, l’appuntamento con Pensatech di Damiana Aguiari, Di bocca in bocca di Enrica Rotondo e la rassegna stampa con le notizie dal Nord Africa e dal Medio Oriente selezionate da Gabriele Proglio.

Roberta Cristofori

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