Adattamenti. L’Australia brucia e il Mediterraneo è invaso dalla plastica
Tra le cause dei roghi in Australia c’è anche il cambiamento climatico, spiegano Iacoboni (Greenpeace) e Ascoli (UniTo); e le conseguenze colpiscono anche l’economia, aggiunge il meteorologo Giuliacci. Fortibuoni (Ispra) illustra i risultati di uno studio sull’impatto dei rifiuti sulla vita marina nel Mediterraneo

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7 gen. – Iniziamo il 2020 dall’Australia, dove ggravamento enorme di fenomeni che prima già c’erano”, perché l’Australia è da sempre un territorio a rischio ma “la stagione degli incendi si è allungata” anche a causa dei cambiamenti climatici. “È un’emergenza ambientale di vastissima portata – aggiunge il professore di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari Davide Ascoli, dell’Università di Torino – con 306 milioni di tonnellate di anidride carbonica emesse in atmosfera secondo la Nasa, quasi quanto hanno emesso tutti gli australiani con le attività nel 2018″. Oltre alle specie animali e vegetali, a subirne le conseguenze è anche l’economia. Il meteorologo Andrea Giuliacci ragiona proprio a partire dai dati diffusi dal Dipartimento dell’Agricoltura australiano, che ha stimato un crollo del 22% dei profitti del settore agricolo negli ultimi 20 anni, proprio a causa dell’aumento delle temperature.
Dall’Australia al Mediterraneo, invaso dalle plastiche. A dirlo è uno studio sula cui ha collaborato anche Ispra, nel quale si evidenzia il fatto che la maggior parte di questi siano plastiche (circa il 90%) e che ben 116 specie marine le hanno ingerite. Ma non solo, perché la plastica può colpire gli organismi marini attraverso l’ingestione ma anche attraverso l’intrappolamento o come portatori a grandi distanze di possibili malattie. “La quantità di rifiuti che arriva in Mediterraneo sono enormi a causa di una cattiva gestione dei rifiuti”, commenta il ricercatore di Ispra Tomaso Fortibuoni, che ha condotto la ricerca. “L’Italia è al terzo posto dopo Turchia e Spagna”, aggiunge, spiegando che la cattiva gestione parte principalmente “a terra, perché ad esempio quando si butta il mozzicone di sigaretta nel tombino, questo probabilmente arriverà in mare”. Ed è proprio da lì che deve partire il cambiamento nelle piccole azioni quotidiane.
Nella puntata di oggi le rubriche Pensatech e ‘A nessun piace caldo’ dedicata al koala, uno degli animali più colpiti dagli incendi in Australia
Roberta Cristofori