Da una parte Comune di Bologna, Città metropolitana e Regione Emilia Romagna; dall’altra la più importante associazione ambientalista, Legambiente. Tema del contendere è la manifestazione convocata per il prossimo 9 marzo a Bologna dagli enti locali per chiedere al governo legastellato di sbloccare le grandi opere emiliano-romagnole. Sul modello delle madamin torinesi Sì Tav, Bonaccini e Merola hanno chiamato a raccolta sindaci, industriali, artigiani e sindacati per fare pressione sul ministro Toninelli affinché partano i cantieri del Passante di Mezzo, della bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo e dell’autostrada Cispadana.
La chiamata alle armi di Merola e Bonaccini ha fatto sobbalzare Legambiente che ha messo nero su bianco il proprio disappunto in una lettera aperta rivolta a sindaci e rappresentanti del mondo economico perché boicottino il convegno sviluppista che prosegue l’ideologia della contrapposizione tra ambiente e sviluppo economico. “Una pagina triste per questa regione– scrive Legambiente-. E’ incomprensibile avviare uno scontro istituzionale e sociale a favore delle autostrade, simbolo del passato e di un trasposto ad alto impatto”.
L’appello di Legambiente non ha trovato molta sponda nel mondo industriale e sindacale; chi invece si dice totalmente d’accordo con le critiche degli ambientalisti è Vincenzo Balzani, chimico di fama internazionale ed esperto divulgatore da tempo impegnato a sostenere le ragioni della svolta energetica in favore delle rinnovabili.
Nel podcast di Adattamenti le voci di Lorenzo Frattini, Virginio Merola e Vincenzo Balzani.
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