Nella seconda parte della trasmissione abbiamo sentito il parere di Emanuele Bompan, giornalista ambientale, sulla efficacia della comunicazione sulla crisi climatica, a partire dalla presa di posizione del Guardian che ha scelto di modificare il proprio modo di utilizzare le immagini per raccontare il climate change all’insegna del “meno orsi e più persone”.
Nell’ultima parte abbiamo ragionato con Stefania Divertito, autrice di Chernobyl Italia. Segreti, errori ed eroi: una storia non ancora finita, del più grande disastro nucleare della storia dell’uomo, partendo dalla vita delle persone. Una storia che ci racconta come a 33 anni dall’esplosione del reattore, la notte del 26 aprile 1986, le conseguenze di quella catena di errori continua e continuerà a segnare la vita di milioni di persone che vivono tra Ucraina e Bielorussia e dell’umanità tutta. Una storia, quella che racconta Stefania Divertito, che ci ricorda di quando l’Italia era un paese migliore, meno spaventato di adesso e capace di accogliere i “bambini di Chernobyl” a centinaia di migliaia.
Nel podcast anche A nessuno piace caldo, la rubrica di Valeria Balbi dedicata alle specie animali e vegetali vittime incolpevoli del modo che noi umani abbiamo di vivere sulla Terra, e Pensatech, la rubrica di Damiana Aguiari dedicata al digitale.
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