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Adattamenti. Infodemia e salute, cura del ferro e shopping etico

4 feb. – L’Organizzazione Mondiale della Sanità l’ha definita “infodemia”, la sovrabbondanza di informazioni sul conoravirus nell’era social, e allora l’appello della Fondazione Gimbe è di fare attenzione alle fake news. “Se ne parla troppo quando se ne sa poco”, spiega Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione che ha lo scopo di promuovere e realizzare attività di formazione e ricerca in ambito sanitario. Questo non significa che il problema non ci sia o che si debba abbassare la guardia, ma che ci sia una forte discrepanza tra la percezione dell’epidemia e la realtà (almeno in Europa), tra le notizie che circolano e le esigue evidenze scientifiche.
C’è da preoccuparsi anche per quanto riguarda la salute dei millennials. A dirlo è uno studio statunitense che ha indagato le possibili conseguenze economiche dello “shock di salute” che subiranno i giovani nati tra il 1981 e il 1996: “Aumenteranno i disturbi relativi alla componente psichica – ansia, depressione – e aumenterà il rischio di malattie cardio-vascolari”, spiega Flavia Rallo, medico in formazione specialistica in Igiene e medicina preventiva all’Unibo. Il tema sarà al centro dell’incontro organizzato all’interno del progetto “This is public health!”, fissato per mercoledì 5 febbraio in via San Giacomo.

Dalla cura per lo stress, alla cura del ferro: Gabriele Nanni illustra il dossier di Legambiente ‘Pendolaria’, il rapporto annuale di analisi del trasporto ferroviario in Italia. “Quest’anno emerge la divisione tra i luoghi dove tutto funziona – a livello regionale, l’alta velocità… – e dove tutto arranca. E in molti casi questo succede al Sud”, spiega Nanni. Complessivamente il numero delle persone che si muovono su treno e metropolitana è aumentato, con 5,7 milioni di passeggeri al giorno, ma anche qui i problemi non mancano. Soprattutto se si paragonano le nostre metropoli con quelle straniere. Opere prioritarie, quindi, sono proprio le “infrastrutture nelle aree metropolitane”, per le quali troppo spesso mancano i fondi, mentre per strade e autostrade sembrano non mancare mai.

Ultima pagina dedicata alle imprese sostenibili. ‘Make You Greener’ è un ecodiario e sarà una piattaforma di e-commerce per prendere parte alla transizione ecologica; a lanciarla, Valeria Melocchi e Sonia Azzola, due giovani amiche “cresciute con il valore dell’ecologia”. Si partirà con “un primo kit dedicato al bagno”, che verrà spedito scegliendo corrieri che compensano l’impatto ambientale con (ad esempio) la riforestazione.
Infine, Lorenzo Malavolta di ‘Luma video’ dà qualche anticipazione su Intrecci etici, un documentario ora in fase si pre-produzione che racconterà “la rivoluzione della moda sostenibile in Italia”. Partito da un crowdfunding, il progetto vuole dare una visione diversa, non “drammatica”, di questo settore che mette insieme sociale, tutela dei lavoratori e impatto ambientale.

Roberta Cristofori

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