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Adattamenti. I trialometani nell’acqua potabile e l’Italia sempre più selvatica

22 gen. – L’esposizione prolungata ad alcune sostanze presenti nell’acqua potabile, quella del rubinetto di casa, potrebbe essere la causa del 5% dei casi di tumore alla vescica in Europa. A dirlo è uno studio coordinato dall’Institute for Global Health di Barcellona che ha analizzato la presenza dei trialometani nelle acque europee, “composti che possono essere ritrovati a concentrazioni molto basse e limitate nelle acqua potabili per il processo di disinfezione delle stesse”, spiega la professoressa dell’Università di Modena e Reggio Emilia Elena Righi, che ne ha preso parte. Le percentuali riscontrate in media sono di 11,7mg/l, e in alcuni Paesi ancora più basse, come l’Italia, dove il valore medio si fissa intorno ai 3,1mg/l. Il trattamento di disinfezione per il quale sono utilizzati i trialometani “è estremamente importante e indispensabile”, precisa Righi, ed “è importante sottolineare che questa associazione è ancora da approfondire e valutare”. È la prima volta, però, che uno studio si pone l’obiettivo di attestarne i potenziali casi, intorno al 5% in tutta Europa e all’1,3% in Italia.

Dall’acqua alla fauna, l’Italia sta diventando un Paese sempre più selvatico. “Sembra un paradosso”, commenta Daniele Zovi, uno dei maggiori esperti italiani in materia di animali selvaticier certi aspetti è come se l’uomo girasse le spalle alla natura, ma la natura si avvicina sempre di più all’uomo. Se ci fermiamo ad osservare il paesaggio attorno alle nostre città, ci accorgiamo che i boschi sono di molto aumentati e di conseguenza anche il numero di selvatici”. Nel suo volume Italia selvatica (Utet), Zovi ne racconta otto – orsi, lupi, linci, castori… – e svela come l’uomo si sia comportato con loro per secoli e secoli: “Li ha distrutti e cancellati dal pianeta terra, li ha perseguitati con molto successo”. Ma ci sono anche casi virtuosi, come quello del progetto ‘Life Ursus’, che ha salvato l’orso dall’estinzione. Possono fare paura, ma è difficile che siano fonte di pericolo, per questo “dobbiamo guardare ai selvatici con altri occhi, rifondare il rapporto con la natura e prendercene cura”. Oppure possono sorprendere, come il castoro, ritornato nel 2018 in Italia dopo 500 anni di assenza.

Nella puntata di oggi le due rubriche ‘Di bocca in bocca’ di Enrica Rotondo e Pensatech di Damiana Aguiari.

Roberta Cristofori

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