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Adattamenti. “Bomba ambientale” se ArcelorMittal lascia l’Ilva e la startup che dà valore ai rifiuti

Foto pubblicata su Facebook

5 nov. – Marco Bentivogli della Fim Cisl l’ha definita una “bomba ambientale e sociale”, per il docente di Siderurgia e impianti siderurgici al Politecnico di Milano Carlo Mapelli l’uscita di ArcelorMittal dall’Ilva oltre a provocare una significativa “perdita di posti di lavoro”, avrebbe gravi “conseguenze sul settore metalmeccanico e sull’ambiente”. Produrre acciaio in modo sostenibile sarebbe possibile e già si fa ma la differenza tra le grandi acciaierie e lo stabilimento di Taranto è “la produzione del carbone, che genera altre problematiche di tipo ambientale”, spiega Mapelli. I tentativi fatti in passato di “cominciare una transizione dal carbone al gas naturale” sono stati mutilati per volontà delle associazioni di categoria ma se fosse stata portata a termine “avrebbe comportato una riduzione del 66% dell’emissione di gas serra (CO2) e avrebbe eliminato le cause delle altre sorgenti cancerogene presenti all’interno di un impianto siderurgico che lavora il carbone”. ArcelorMittal si sarebbe doveva far carico del piano ambientale ma ora la sospensione delle operazioni industriali ne blocca l’attuazione.

“Diamo supporto alle aziende per spiegargli che noi chiamiamo rifiuti quelli che spesso sono delle risorse e che potremmo trovare delle aziende interessate ad acquistarli come materia prima”. Questo è, in poche parole, il core business di Sfridoo, startup bolognese raccontata da uno dei suoi fondatori, Andrea Cavagna. Sfridoo offre quindi consulenza alle aziende in un’ottica di economia circolare, per capire se i rifiuti che produce possono essere utili a qualcun altro, trasformandoli quindi da un costo a un guadagno. Cavagna porta l’esempio di Orange Fiber, l’azienda che trasforma gli scarti delle spremute d’agrumi in tessuti alla moda, ma anche il caso di un’altra azienda da loro individuata, che produceva un particolare “materiale di scarto, fango e sabbia con un alto tenore di metalli, molto costoso da smaltire”, che è stato poi inserito in una nuova filiera delle zavorre in calcestruzzo.

Nella puntata di oggi le rubriche Pensatech di Damiana Aguiari e A nessuno piace caldo di Valeria Barbi, dedicata alle lucciole.

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