Adattamenti. “Apartheid climatico” e acque inquinate
Le interviste a Pasini, climatologo del Cnr, sull’allarme del relatore speciale Onu Philip Alston, e Mattia Lolli, responsabile di Goletta Verde

27 giu. – L’allarme lanciato dall’avvocato e attivista Philip Alston, relatore speciale dell’Onu, non lascia alcun dubbio: il mondo si sta, nemmeno troppo lentamente, dirigendo verso una condizione di apartheid climatico. Alston ha presentato a Ginevra una corposa ricerca nella quale si dice che il cambiamento climatico rischia di annullare i progressi fatti negli ultimi 50 anni per lo sviluppo, la salute globale e la lotta alla fame. “Il cambiamento climatico colpisce tutti ma oggi impatta più sui Paesi poveri che sui quelli industrializzati, a parità di causa esterna”, ha commentato Antonello Pasini, climatologo dell’istituto sull’inquinamento atmosferico del Cnr e autore del volume Effetto serra. Effetto guerra (Chiarelettere).
Inquinamento, abusi edilizi, trivelle sono stati gli argomenti trattati con Mattia Lolli, responsabile di Goletta Verde, la campagna di Legambiente per monitorare e difendere il mare.