Acqua pubblica. In Regione la sfida a Bonaccini: “Ripubblicizzare Hera”
Sel, Movimento 5 Stelle, Altra Emilia Romagna e singoli consiglieri Pd formano l’intergruppo per l’acqua pubblica. Annunciata una legge regionale per ripubblicizzare il ciclo idrico

Il presidio di fronte al Comune di Bologna per dire ‘no’ alla privatizzazione di Hera
Bologna, 21 feb. – L’annuncio arriva durante il presidio del Comitato Acqua Bene Comune di fronte al Comune di Bologna. “A breve presenteremo una proposta di legge regionale per ripubblicizzare l’acqua in Emilia-Romagna”, dice al megafono di fronte ad un centinaio di persone il consigliere regionale di Sel Igor Taruffi. Sel non sarà sola nella battaglia. In consiglio regionale si è appena formato un “intergruppo” a favore dell’acqua pubblica sulla scia di quanto già successo in Parlamento la scorsa primavera. Oltre ai vendoliani ci sono i consiglieri del Movimento 5 Stelle, Giovanni Alleva dell’Altra Europa e una piccola pattuglia di democratici, tra di loro Antonio Mumolo, Silvia Prodi e Valentina Ravaioli. Una sfida anche al governatore dell’Emilia-Romagna, il democratico Stefano Bonaccini.
Continua dunque la battaglia per l’acqua pubblica, quattro anni dopo il referendum il 2011. “Vogliamo ricordare al sindaco di Bologna che nel 2011 anche lui era in piazza a festeggiare la vittoria dei ‘sì’ – attacca Andrea Caselli dei comitati referendari – Invece adesso sentiamo voci di vendita di azioni di Hera. L’acqua non è del sindaco, è dei cittadini. Ci rivolgiamo ai consiglieri comunali e agli amministratori di ogni livello: non privatizzate l’acqua”. Presenti al presidio di fronte al Comune anche il consigliere comunale Mirco Pieralisi, eletto tra le fila di Sel, e il pentastellato Marco Piazza. Oltre alle bandiere azzurre dell’acqua pubblica anche quelle rosse di Rifondazione Comunista, gli stendardi delle rsu Cgil di Hera e il giallo di Legambiente.
Il movimento per l’acqua pubblica assieme all’Arci e alla Cgil lancia anche una petizione su change.org. L’obiettivo è quello delle 50 mila firme per chiedere ai sindaci della Regione di non vendere azioni Hera, come invece annunciato da più parti.
Claudio Candeloro (Fds) raccoglie firme contro la privatizzazione di Hera
Il volantino distribuito durante il presidio