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A Minerbio sul sito di stoccaggio gas più grande d’Italia

A Minerbio, comune della bassa bolognese di poco più di 8 mila abitanti, si trova il più grande sito di stoccaggio gas d’Italia e uno dei più grandi di Europa. Circa 10 miliardi di metri cubi di metano sono ospitati in uno strato di rocce porose a circa 1300 metri di profondità, negli stessi spazi in cui il metano è rimasto fino a quando, a metà degli anni Cinquanta, non fu scoperto il giacimento e fu estratto. Fino al 1971 a Minerbio sono stati estratti milioni di metri cubi di gas naturale e poi, una volta esaurito il giacimento, si è deciso di utilizzarlo come magazzino. Nei momenti di basso utilizzo, tipicamente d’estate, il metano proveniente da altre parti del mondo (Russia, Olanda, Libia, Algeria e in futuro, ultimato il Tap, dal Mar Caspio) viene pompato nel sottosuolo e nei momenti di maggiore utilizzo viene re-immesso in rete. Il tutto avviene in molti punti di Italia e di Europa.

Nel marzo del 2017 il Ministero dell’Ambiente ha dato il via libera alla richiesta di Stogit, la società di Snam che gestisce la centrale di stoccaggio di Minerbio, di aumentare la pressione del giacimento fino al 107% della pressione originaria così da aumentare di circa 420 milioni di metri cubi la capacità. A Minerbio, annualmente, si movimentano circa 2,9 miliardi di metri cubi di metano. Circa il doppio, sui 6 miliardi, rimane invece stivato nel giacimento, un po’ per mantenere la pressione dell’intero sistema e un po’ come riserva strategica.

Da quando è iniziato l’iter per l’aumento di pressione, alcuni cittadini hanno manifestato diversi dubbi e paure. In primis circa il fatto che l’aumento di pressione nel giacimento possa portare a fenomeni di sismicità indotta (terremoti collegabili ad attività umane). Il Comune, in accordo con la Regione, ha quindi attivato un protocollo con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, finanziato da Snam, per monitorare per due anni le attività. Si tratta di un’estensione della rete di monitoraggio che già Ingv ha attivato in quell’area.

Oltre al problema della sismicità indotta, c’è quello delle emissioni. I turbocompressori che spingono il metano nel sottosuolo e poi lo pompano nella rete sono alimentati a metano. Secondo un dato pubblicato sul giornalino dell’amministrazione comunale di Minerbio si legge che dopo alcuni lavori di ammodernamento (l’articolo è del 2012) il sito avrebbe prodotto emissioni pari a 164 tonnellate annue di NOx, i famosi ossidi di azoto precursori del particolato che si forma in atmosfera e uno dei gas presi ad esame per valutare l’inquinamento dell’aria. Dati più recenti delle emissioni li abbiamo chiesto a Snam e Stogit ma non ci sono stati forniti. Facendo un rapido calcolo: 164 tonnellate di NOx sono 164 milioni di grammi, rapportati a quanti NOx emette un veicolo a motore diesel Euro 6 (dati misurati, non dichiarati dalla aziende costruttrici) che si aggira intorno al mezzo grammo per km, risulta che il volume di emissioni di NOx del sito di stoccaggio è equivalente a 299.543 auto diesel che giornalmente attraversassero il centro di Minerbio.

Di questo abbiamo parlato con Lorenzo Minganti, sindaco di Minerbio, Nicola Armaroli, direttore di ricerca del Cnr di Bologna e cittadino di Minerbio, Lauro Atti e Adriano Diolaiti, cittadini di Minerbio, e Paolo Augliera, direttore della sede Ingv di Milano che cura le rilevazioni sulla sismicità.

Alle nostre domande (Quali sono le emissioni CO2 e NOx dell’intero impianto di Minerbio (Stogit-Snam)? Esiste uno storico? Si sono mai verificati incidenti nella decennale storia dell’impianto? Esistono stime delle “perdite” di metano della rete Snam?) l’ufficio stampa di Snam ha risposto inviando una nota:

Ogni paragone tra la centrale di stoccaggio di gas metano e le auto diesel è privo di fondamento in quanto le turbine utilizzate nell’impianto di Minerbio – al pari di tutte le altre centrali gestite da Stogit in Italia – non emettono particolato, a differenza dei veicoli alimentati a gasolio. Le altre tipologie di emissioni sono oggetto di monitoraggi i cui risultati vengono messi a disposizione degli enti di controllo. Per quanto riguarda in particolare gli NOx, le emissioni sono estremamente basse e ovviamente comprese entro i limiti di legge. Per restare all’esempio delle auto, è importante ricordare che i veicoli alimentati a gas metano hanno emissioni di NOx di oltre il 90% inferiori a quelli diesel.

La centrale di Minerbio è stata interessata negli ultimi anni da processi di miglioramento degli impianti finalizzati ad aumentare l’efficienza energetica: queste attività, che sono tuttora in corso e si concluderanno entro la metà del 2019, consentiranno di ridurne le emissioni del 18%. Nell’impianto di Minerbio non si sono mai verificati incidenti.

Questo è il reportage trasmesso da Radio Popolare.

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