A Hawk and a Hacksaw: “Ecco il ‘nostro’ Transmissions”
La settima edizione di Transmissions è curata dal duo statunitense: abbiamo intervistato Heather Trost, che ci ha raccontato come si scelgono le band per un festival

19 marzo – “Curare Transmissions è fantastico, meraviglioso”: ci abbiamo provato a capire se ci fosse qualche ombra o difficoltà, ma niente. Heather Trost, al telefono con noi poco fa in Maps, è felicissima ed eccitata dall’inizio della settima edizione del festival che si tiene a Ravenna da domani al 23 marzo.
Heather, insieme a Jeremy Barnes, forma A Hawk and a Hacksaw, un duo statunitense che risente molto dell’influenza musicale balcanica nella sua musica. Non è un caso che diverse delle band scelte dai curatori d’eccellenza di Trasmissions VII siano originarie di quella parte d’Europa: ma le selezioni del duo spaziano moltissimo tra Europa e USA.
Da quest’ultimo Paese arrivano i Deerhoof, dalla Svezia arrivano i Fire!, ma nel programma trovano posto anche due band che “sostengono la quota italiana”: gli OvO di Stefania Pedretti e Bruno Dorella e i Father Murphy. “Ho conosciuto Bruno tramite i Ronin, mentre i Father Murphy hanno suonato da noi a Albuquerque“, ha raccontato la nostra ospite, con la quale ci siamo poi soffermati su un punto curioso e fondamentale: i modi di conoscere nuova musica.
Heather ha citato, ovviamente, YouTube, ma anche la visita al caro vecchio negozio di dischi: l’abbiamo incalzata, chiedendole come si ci orienta, considerando che esistono negozi di vario tipo. Heather ci ha dato delle dritte: “Ci sono delle etichette musicali della Romania comunista che hanno pubblicato cose splendide, non si può sbagliare”, ha raccontato divertita, aggiungendo che comunque talvolta è questione di fortuna. E le copertine hanno un impatto sulla scelta? A tal proposito la musicista statunitense ha riferito qualcosa accaduta non direttamente a lei, bensì a Jeremy: se volete scoprire cosa è successo e perché quel disco romeno citato dalla nostra ospite avesse un agnello in copertina, non dovete fare altro che ascoltare l’intervista qua sotto.