A Bologna potrebbe riaprire il Cie. Zampa e Lo Giudice (Pd): “Non lo vogliamo”

Bologna, 29 dic. – Se ne parla da due giorni, sui giornali nazionali e locali. A Bologna potrebbe aprire un Cie, centro di identificazione e espulsione per migranti. Per la città si tratterebbe di un ritorno, perché sotto le Due Torri un Cie è stato operativo in via Mattei fino al 2013, quando fu chiuso anche grazie alla pressione dei movimenti prima, della politica locale poi, del sindaco e dei parlamentari del Partito democratico. “E’ una notizia da verificare, farò un’interrogazione per sapere che vuole fare il governo, e chiederò ai miei colleghi eletti in regione di firmarla tutti assieme”, spiega la deputata Pd Sandra Zampa, che per anni si è battuta contro i Cie. Zampa ricorda il lavoro fatto per arrivare alla chiusura del centro bolognese, e aggiunge: “Non permetteremo che il lavoro fatto venga vanificato”.

Sulla stessa linea di Sandra Zampa un altro democratico, il senatore del Pd Sergio Lo Giudice. “Non si risolverà nulla rinchiudendo nei Cie un po’ più di persone, non è questa la soluzione”, spiega Lo Giudice che annuncia anche lui un’interrogazione.

Il comunicato di Tpo e Làbas. “Con la campagna che ha portato alla chiusura del CIE di via Mattei nel 2014 abbiamo affermato un principio non negoziabile: mai più CIE a Bologna – scrivono in un comunicato i centri sociali Tpo e Làbas – Un risultato che lo stesso Sindaco Merola si è fieramente intestato come merito del proprio lavoro, e che oggi lo impegna a dare una risposta negativa e determinata all’istruttoria che il Ministro Minniti starebbe conducendo circa la possibilità di insediare nella nostra città un centro di detenzione per migranti. Da parte nostra porteremo avanti l’impegno assunto insieme a tante e tanti per una città, e una società, senza luoghi di segregazione, violenza e violazione. Al Ministro e al Sindaco mandiamo subito un messaggio determinato: Bologna non è candidabile ad ospitare un CIE”.