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A Bologna il primo hospice pediatrico dell’Emilia-Romagna

L’avvio dei lavori del primo hospice pediatrico regionale

Bologna 18 apr.- È stata posata la prima pietra che dà inizio ai lavori per il primo Hospice pediatrico in Emilia-Romagna, una struttura che sarà dedicata alle cure palliative per bambini e che sarà gestito dalla Ausl dell’Emilia Romagna. I futuri ospiti saranno neonati e ragazzi terminali o con malattie gravi e incurabili, ma con lo stesso bisogno di cure che a casa non possono ricevere. A finanziare l’operazione l’industriale e filantropa bolognese Isabella  Seràgnoli, che prima dell’Hospice pediatrico ha donato gli altri ospedali di Bentivoglio, Bellaria e Casalecchio.

La nuova struttura sarà pronta entro il 2021 e sorgerà accanto all’ospedale Bellaria di Bologna. A progettarla l’architetto di fama internazionale Renzo Piano che per i bimbi ha pensato ad un complesso circondato da alberi e natura. “Sarà per loro come una grande casa sull’albero“.

Una delle 12 camere immaginate da Renzo Piano

Il complesso avrà 12 camere pensate per degenze di breve periodo, i piccoli pazienti potranno soggiornare assieme alle loro famiglie. In più, aree multifunzionali, una piscina, una palestra per fisioterapia e ambulatori.  “Sarà anche un luogo di sollievo – spiega il pediatra Sergio Amarri coordinatore del gruppo tecnico regionale sulle cure palliative – ad ora sono 600 i minori bisognosi per gravità in Emilia-Romagna, il 50 per cento dei quali ha una diagnosi per patologie neurologiche”.

L’unicità di questa struttura, che è stata finanziata completamente dalla Fondazione Hospice Maria Teresa Seragnoli per un valore di 20 milioni, risiede nel fatto che sarà esterna all’ambiente ospedaliero ma ad esso connesso e completamente gratuita, e si estenderà in un’area di circa 12 mila metri quadrati di verde.

Il rendering del progetto finale dell’hospice Seragnoli

“Un valore altissimo di lungimiranza e generosità quello della Fondazione Seràgnoli per costruire un luogo dedicato all’assistenza e al sostegno”, ha detto Chiara Gibertoni, Direttore generale dell’Azienda Usl di Bologna. “Attorno a questo cantiere sta sorgendo una comunità professionale che assisterà in rete i bisogni complessi di questi bambini, anche al di fuori della struttura ospedaliera e a domicilio.”

di Arianna Baldi

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