Bologna, 21 giu. – Un fumetto che racconta la storia di un militante fascista ucciso, appena maggiorenne, a metà degli anni ’70. E una presentazione a Bologna che fa scoppiare la polemica politica. L’evento è previsto per mercoledì prossimo 28 giugno nelle sale del centro sociale Baraccano, accanto alla sede del quartiere Santo Stefano. Il fumetto che sarà presentato è “Sergio Ramelli“, della casa editrice di estrema destra Ferrogallico. Sottotitolo del volume: “Quando uccidere un fascista non era reato”.
Il fumetto di Ramelli fa arrabbiare anche il Pd: “Quell’incontro è apologia di fascismo”
A discuterne, oltre ad autore ed editore, saranno volti noti della destra bolognese. Ci saranno, tra gli altri, l’ex consigliere comunale di Forza italia Michele Facci, lo scrittore ex Msi ora Fdi Massimiliano Mazzanti, e l’avvocato Gianni Correggiari, emblema della destra nostalgica bolognese. Annuncia la propria presenza anche Alessandro Pellegrini, avvocato di Luigi Ciavardini, uno dei terroristi dei Nar condannati per la strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980.
Una reunion che non piace a Coalizione Civica. “Fascisti in Santo Stefano? E’ ora di dire no”. Si apre così un post apparso sulla pagina facebook della formazione politica dei consiglieri Federico Martelloni e Emily Clancy. “Mercoledì 28 giugno il Centro Sociale Barracano attiguo al Quartiere Santo Stefano dovrebbe ospitare la presentazione di un fumetto edito dalla casa editrice neo fascista Ferrogallico, tra i relatori esponenti di spicco di Forza Nuova, Casa Pound e altre organizzazioni neo fasciste. Il nostro consigliere di quartiere Detjon Begaj ha presentato un’interrogazione in merito: cosa ne pensano la presidenza e la direzione del Quartiere? Cosa ne pensa l’amministrazione? I locali a disposizione del Centro Sociale possono ospitare iniziative promosse da organizzazioni antidemocratiche? Non è la prima volta, è ora di dire No”. Rincara la dose il consigliere di quartiere di Coalizione civica nonché attivista del centro sociale occupato Làbas di via Orfeo Detjon Begai. “Non se ne può più dei fascisti al Baraccano – scrive Begai – Dopo la venuta di Gianni Alemanno e Francesco Storace questa volta non si hanno più scuse: il Quartiere deve impedire che l’iniziativa abbia luogo“.
A prendere posizione anche il centro sociale Làbas, che fa l’elenco degli ospiti alla presentazione raccontando la loro carriera politica nelle fila dell’estrema destra italiana. E aggiunge: “Mentre attendiamo con ansia gli ipocriti appelli alla libertà di espressione, annunciamo dunque con determinazione ciò che abbiamo sempre detto e praticato: non permetteremo che i fascisti abbiano spazio in questo quartiere, soprattutto se in un luogo di proprietà pubblica”.
La replica di Michele Facci. “Ho letto la polemica di alcune realtà della sinistra bolognese circa la presentazione di un libro fumetto che ricorda il delitto Ramelli – scrive l’ex consigliere Facci, oggi coordinatore regionale del Movimento nazionale per la sovranità – In nome della democrazia, vorrebbero impedire il convegno, e questa è già di per sé un ‘evidente contraddizione. Trovo però molto grave che l’invito a negare il diritto di parola giunga da un soggetto politico istituzionale come Coalizione civica: voglio sperare che le altre forze politiche presenti in Consiglio comunale condannino con fermezza coloro che, proprio dall’alto del loro ruolo pubblico, continuano a fomentare l’odio di parte. Quell’odio che, come racconteremo il 28 giugno al Baraccano, ha prodotto solo vittime e lutti, e che noi auspichiamo non debba mai più ritornare”.
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