Corteggiare con messaggi e chiamate pressanti, adesso è reato | La Cassazione conferma: condanna per molestie all’ex partner

Da oggi è considerato un reato

Arriva la sentenza della Cassazione - RadioCittaDelCapo.it (Pexels Foto)

Corteggiare con messaggi ed effettuare chiamate pressanti, da adesso è considerato reato: arriva la conferma da parte della Cassazione

Se non si tratta di una vera e propria svolta allora poco ci manca. Un importante aggiornamento quello che arriva dalla Corte della Cassazione che, nelle ultime ore, ha confermato la condanna per molestie nei confronti di un uomo.

Il soggetto, nel periodo che va dal 13 al 31 dicembre 2022, ha contattato (in maniera rapida ed insistente) la sua ex partner. Il tutto per un totale di una decina di telefonate e messaggi. Al giorno.

Da precisare, però, che il contenuto degli stessi non risultavano né minaccioso né a livello di insulti. Semplicemente contatti insistenti e non affatto gradite da parte della donna.

Una decisione che arriva direttamente dal Tribunale di Vibo Valentia che, già in una occasione, aveva ritenuto l’uomo colpevole. Le accuse nei suoi confronti sono di “molestia e disturbo” ai sensi dell’articolo 660 del codice penale.

La Corte di Cassazione ha confermato: adesso è reato di molestie

In un primo momento la difesa dell’uomo aveva sostenuto che le comunicazioni, tra il loro assistito e la ex partner, non avessero alterato in alcun modo lo stato psichico della donna. Non solo: era lei che aveva preso la decisione di non bloccare i messaggi da parte dell’ex compagno. Argomentazioni e giustificazioni che, però, sono stati respinti categoricamente da parte della Cassazione.

La stessa, inoltre, ci ha tenuto a sottolineare che la condotta dell’imputato fosse “ispirata da biasimevole motivo“. Non solo: anche caratterizzata da “petulanza”. In questo modo avrebbe costituito una intromissione inopportuna nella sfera di libertà dell’ex partner. I giudici, inoltre, hanno precisato che la possibilità per la vittima di interrompere l’azione perturbatrice non può essere considerata se non dopo che la molestia si è già realizzata.

Da oggi è considerato un reato
Arriva la sentenza della Cassazione – RadioCittaDelCapo.it (Pexels Foto)

Corteggiare con messaggi e chiamate pressanti è considerato reato

Insomma, per i giudici è irrilevante il fatto che la donna non avesse bloccato né i messaggi e le chiamate da parte dell’uomo. Una sentenza a dir poco storica che, allo stesso tempo, ribadisce anche un fattore molto importante: ovvero che comportamenti che in un primo momento possono essere considerati innocui come messaggi e telefonate insistenti, possono configurare il reato di molestie.

Ovviamente se recano disturbo alla persona offesa. La Corte di Cassazione, quindi, non ha avuto alcun dubbio nel confermare la condanna nei confronti dell’uomo. Sottolineando, in conclusione, l’importanza di rispettare la volontà dell’altro.