Bologna, 15 dic. – Dopo i favorevoli arrivano i contrari. Se a fine novembre avevano preso posizione a favore di Xm24 il comitato Concibò e la scuola di musica Ivan Illich, questa volta a schierarsi – ma dall’altra parte della barricata – è un gruppo di cittadini che chiede lo spostamento del centro sociale autogestito. “Siamo abbondantemente oltre quota 500 firme raccolte“, spiega un abitante della zona che ha firmato e che promuove l’iniziativa. La raccolta firme si è messa in moto senza banchetti, “col semplice passaparola”, e arriva quando mancano pochi giorni alla scadenza della convenzione tra Xm e il Comune di Bologna. Una raccolta firma che mostra come il tema Xm24 non faccia solo discutere, ma divida il quartiere.
Nel testo della petizione, indirizzata all’assessore Bruna Gambarelli e al presidente del quartiere Daniele Ara, si esprime preoccupazione per un eventuale rinnovo della convenzione, perché Xm “ha sempre arrecato problemi alla cittadinanza in termini di decoro e sicurezza in particolare in occasione dello svolgimento delle feste musicali”. “Pertanto – è la conclusione del testo – pur riconoscendo il diritto dei giovani di incontrarsi e socializzare, chiediamo la revoca della convenzione, lo spostamento di questo centro in un’altra zone e in uno stabile più adeguato”.
“So delle raccolta firme e vi dico che hanno firmato anche cittadini in buona fede e non di destra, persone stanche di non dormire la notte e di trovare porcheria sotto casa”. A dirlo è Claudio Mazzanti, capogruppo del Pd in Consiglio comunale nonché ex presidente del quartiere Navile.
Xm24, quel che se ne dice in Bolognina
Gambarelli: “Trasferire Xm24? Non abbiamo ancora deciso”
“A sollevare il problema Xm24 – continua Mazzanti – sono stati gli abitanti di via Gobetti, Fioravanti, Tibaldi e Franco Bolognese. Nessuno ha qualcosa da dire sui corsi di italiano, non è certo quello il problema. Ma quando finiscono le serate di Xm, e a volte vanno avanti fino alle 4 o alle 5 della mattina, poi in strada restano decine di persone”.
di Giovanni Stinco e Martina Nasso