Tommaso. L’Ausl studia rimborso parziale per le cure negli Usa
I genitori: “Se il rimborso arriverà quanto abbiamo raccolto dovrebbe bastare. Se non arriverà non avremo il denaro per pagare la somma che la casa di cura richiede in anticipo”

Bologna, 17 giu. – L’Ausl di Bologna ha avviato l’iter amministrativo per arrivare a un “parziale rimborso” delle spese per le cure mediche di Tommaso, bolognese di 22 anni, cui lo scorso gennaio è stata diagnosticata una leucemia linfoblastica acuta che si può provare a vincere grazie a una terapia innovativa, disponibile a Philadelphia, al costo di 600.000 dollari.
A segnalare le mosse dell’Asl sono i genitori del ragazzo in un post sulla pagina Facebook e sul sito giftsfortommaso.org. “Siamo i genitori di Tommaso, Marcello e Raffaella – scrivono -, oggi ci troviamo di fronte ad un altro drammatico bivio. Abbiamo avuto una riunione con l’Ausl che è stata convocata ieri ed è terminata alle 12 di oggi nel corso della quale si è intrapreso il percorso amministrativo che – aggiungono – speriamo, possa portare ad ottenere un parziale rimborso dei costi delle cure di Tommaso. Siamo contenti e speriamo che il rimborso e il contributo per l’anticipo possano davvero arrivare”. Quindi, prosegue la lettera del padre e della madre di Tommi – per cui è scattata da giorni una gara di solidarietà sul Web che sta coinvolgendo, oltre agli internauti, personaggi dello sport e dello spettacolo e le istituzioni bolognesi – “da una parte c’è, come in tutti questi giorni, nostro figlio Tommaso e dall’altra ci siete voi. Tutte le persone che ci hanno aiutato e ci aiutano alle quali dobbiamo, innanzi tutto, un’informazione chiara. Se il rimborso arriverà, quanto abbiamo raccolto finora dovrebbe bastare. Se non arriverà, noi non avremo il denaro per pagare la somma che la casa di cura richiede in anticipo. Questo è il bivio”. Allo scorso 15 giugno, così si legge sul sito dedicato alla raccolta di fondi per Tommi, sono stati donati 240.000 dollari. pertanto, proseguono i genitori del giovane, “non riusciamo a trovare una risposta ma non possiamo nè vogliamo chiedervi un contributo che potrebbe non servirci, anche se, ovviamente, vi garantiamo che quanto in eccesso sarà comunque devoluto in beneficenza. Vi terremo costantemente informati sugli sviluppi della pratica oggi avviata – chiosano – ognuno di voi decida quindi secondo la propria coscienza, vi siamo grati comunque”. (ANSA).