Atlantide. Nuovo ultimatum del Comune: “Locali liberi entro fine giugno”
“Entro le 8 del 30 giugno 2014”. Poi arriverà “l’esecuzione forzosa del rilascio”

Bologna, 11 giu. – Nuovo avviso di sfratto del Comune di Bologna al collettivo Atlantide che occupa il Cassero di Porta S.Stefano. Il sindaco Virginio Merola ha firmato oggi una ordinanza che “intima agli attuali occupanti dei locali al piano terra e al piano primo” del Cassero di Porta di Santo Stefano, di lasciare liberi quegli spazi “da persone e cose entro le 8 del giorno 30 giugno 2014“. Con una postilla: se non ubbidiranno “verrà emessa ordinanza per l”esecuzione forzosa del rilascio” degli spazi occupati.
E’ il secondo ultimatum che parte da Palazzo D’Accursio nei confronti di Atlantide che occupa “senza titolo” il Cassero in questione: l’1 aprile il Comune avviò il procedimento per rilascio coattivo dell’immobile con invito a riconsegnarlo entro 15 giorni. Il Cassero, però, come si legge nell”ordinanza di Merola, “risulta tuttora occupato abusivamente da persone prive di alcun titolo legittimante e che non intendono in alcun modo rilasciare la struttura pubblica originariamente concessa”.
Un brusco dietro front rispetto alle aperture delle settimane scorse, quando la linea scelta dalla giunta era stata quella del dialogo e dell’attesa. “La legalità è una questione complessa”, aveva detto in consiglio comunale l’assessore alla cultura Alberto Ronchi il 30 maggio. “Non si può sgomberare un posto – diceva Ronchi – dove magari ci sono gruppi che, visto l’esito del bando e il ritiro di un’associazione vincitrice, ora hanno il diritto di stare lì. Sarebbe il trionfo dell’illegalità“. Evidentemente gli uffici comunali hanno concluso le valutazioni in corso e deciso che gli occupanti non hanno “alcun titolo” per restare dove sono.
“Il Sindaco finalmente ha dato una risposta concreta a una situazione di illegalità che si protaeva da tempo. Evidentemente ha avuto le sollecitazioni giuste”, spiega una soddisfatta Ilaria Giorgetti, presidente del quartiere Santo Stefano che in mattinata ha presentato un esposto in Procura. L’esposto , riferisce l’Ansa, è sul tavolo del procuratore aggiunto Giovannini. Il reato ipotizzato è quello dell’occupazione abusiva, e si chiede agli inquirenti di fare accertamenti su un presunto comportamento omissivo da parte dell’amministrazione comunale. Per il momento il fascicolo è aperto contro ignoti, iscrivendo solo il reato di occupazione abusiva. “La sollecitazione non è solamente l’esposto di questa mattina – conclude Giorgetti – ma i tanti cittadini che mi hanno mandato le mail e l’associazione che sta aspettando di entrare nel Cassero. La legge non è un fatto complesso, l’assessore Ronchi dice il falso, la legge non ha colore politico. Il sindaco ha fatto il suo dovere”.
“A colpi di atti burocratici vediamo un tentativo di disconoscere completamente 15 anni di esperienza e attività culturali, politiche e sociali contro l’omofobia, la transfobia e la violenza maschile contro le donne – spiega Beatrice del collettivo Smaschieramenti – Se vogliono sgomberarci che lo facciano. In due anni abbiamo tentato in tutti i modi di spostare la discussione su di un piano politico. Ora che ognuno si prenda la propria responsabilità politica e non si nasconda dietro ad atti che ci dichiarano occupanti senza titolo. Il titolo per stare dove stiamo ce l’abbiamo, ed è testimonianto da 15 anni di attività aperta, pubblica e alla luce del sole”.
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