Spese pazze in Regione. Bonaccini archiviato

Il giudice accoglie la richiesta del pm e fa uscire il neo presidente dell’Emilia Romagna dall’inchiesta che tanto ha pesato sulle elezioni dello scorso 23 novembre

Spese pazze in Regione. Bonaccini archiviato

Bologna 4 feb.- Il gip Domenico Panza ha archiviato la posizione del presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini che era stato indagato per peculato nell’ambito dell’inchiesta sulle cosiddette “spese pazze” dei consiglieri regionali. L’archiviazione era stata chiesta dalla stessa Procura, pm Antonella Scandellari e Morena Plazzi, dopo che Bonaccini si era fatto sentire sulle contestazioni: 3900 euro in cene e pranzi messi a rimborso senza presentare i giustificativi e 200 euro di carburante. Secondo il gip Bonaccini va archiviato perchè le spese sono per quantità equalità in astratto compatibili con la sua attività di consigliere regionale e la distrazione di fondi pubblici non è dimostrata. La notizia è stata riportata dal Resto del Carlino e dal Corriere di Bologna.

Le pm nel chiedere l’archiviazione avevano scritto che “non poteva sfuggire al consigliere Bonaccinini l’esigenza di un generale obbligo di giustificazione delle spese. L’essere venuto meno a questo obbligo se da un lato può assumere rilievo negativo in sede di giudizio contabile, non può tuttavia essere ritenuto elemento sufficiente a fornire la prova di un utilizzo improprio dei finanziamenti per scopi riconducibili solo a interessi personali”.

L’archiviazione “è una prima conferma alla correttezza dell’impostazione della Procura, che ha sempre distinto le diverse posizioni tra gli indagati”. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Bologna Valter Giovannini, delegato ai rapporti con la stampa.

Nelle prossime settimane la Procura chiederà il rinvio a giudizio per gli ex consiglieri regionali che hanno ricevuto l’avviso di fine indagine a due settimane dalle elezioni dello scorso 23 novembre. L’inchiesta ha indubbiamente avuto un impatto sulla grande astensione che si è determinata, il 67%.

L’inchiesta sulle spese pazze partì nel 2012, sotto il coordinamento della procura un pool di militari della Guardia di Finanza ha acquisito e scandagliato gli scontrini e le ricevute di tutti i consiglieri regionali. I consiglieri che hanno ricevuto l’avviso di fine indagine sono 41 (su 50); l’inchiesta ha riguardato il periodo giugno 2010-dicembre 2011.

Il presidente della Regione ha espresso soddisfazione alla notizia e aggiunto: “Ho sempre avuto piena fiducia nell’operato della Magistratura  e questa fiducia non è mai stata posta in discussione dagli accertamenti svolti”.
“D’altronde – ha concluso Bonaccini – la mia serenità nasceva dalla consapevolezza di aver sempre agito nel pieno rispetto delle regole e in assoluta trasparenza, ispirandomi al principio di massima sobrietà, anche ed anzitutto nell’utilizzo dei fondi pubblici”.