Sgombero dello studentato Taksim, 4 attivisti sul tetto

All’alba polizia e carabinieri in forze hanno iniziato lo sgombero dello studentato Taksim, lo stabile occupato in via Zanolini.

Sgombero dello studentato Taksim, 4 attivisti sul tetto

studentato occupato TaksimDiciassette ragazzi in tutto sono stati identificati.

Lo sgombero è iniziato intorno alle 6,30 e subito gli occupanti hanno diffuso la notizia sui social network: “#taksimsibarrica” è il tweet inviato a quell’ora.

#taksimsibarrica

— Cua Bologna (@CuaBologna) 28 Maggio 2014

Gli attivisti sul tetto sono una ragazza e tre ragazzi, hanno con loro un megafono, una bandiera, panini, ma anche telefoni e due computer portatili per aggiornare sulla loro situazione, acqua e ombrelli per ripararsi, prima dal sole, poi dalla pioggia battente. Sono riusciti, nelle prime fasi dello sgombero, a filmare lo sfondamento, da parte degli agenti, del cancello esterno.

CuaHoboLaboratorio Crash, Social Log e a cui hanno partecipato diverse facce note del movimento, dal Tpo a Vag

Momenti di tensione si sono registrati quando gli attivisti in presidio hanno cercato di impedire il passaggio di un furgone in uso agli operai impegnati nei lavori di muratura delle porte e delle finestre dello stabile. In precedenza, all’indirizzo di uno dei lavoratori erano partiti dal centro del presidio alcuni insulti: “Mercenario. Ti abbiamo visto in faccia”.

Quando, appena iniziata la pioggia, la polizia ha fatto uscire, a spintoni, i ragazzi identificati che erano rimasti nel cortile, è avvenuto un nuovo fronteggiamento con i manifestanti in presidio. Subito dopo gli agenti di polizia hanno buttato zaini, sacchi a pelo e valige degli occupanti sulla strada bagnata

Questa la testimonianza di un abitante della zona.

Lo studentato, di proprietà delle suore di San Giuseppe, è stato occupato lo scorso ottobre dal Cua. Lo scorso 20 maggio il tribunale del riesame ha accolto la richiesta del Pm Antonello Gustapane di sequestro preventivo dello stabile. La richiesta di sequestro era stata respinta ad aprile scorso dal Gip Letizio Magliaro. Da qui la scelta della Procura  di presentare ricorso al tribunale del riesame.