Sgombero all’ex Beretta

Sequestro preventivo dell’ex clinica odontoiatrica di via XXI Aprile, occupata da Asia/Usb all’inizio di dicembre. All’interno della palazzina 30 nuclei familiari. L’assessore Frascaroli ha proposto un posto a Villa Aldini per la famiglia con 3 bambini. Alle 16.30 presidio in Prefettura. Guarda le foto

Radio Città del Capo - Sgombero all’ex Beretta

19 dic. – E’ stata sgomberata l’ex clinica odontoiatrica di via XXI Aprile, occupata da Asia/Usb all’inizio di dicembre. All’interno c’erano 12 persone, che sono state denunciate, ma secondo gli attivisti la palazzina  ospitava 30 nuclei familiari, cinquanta persone circa, di cui la metà straniere e molte delle quali si erano già recate al lavoro quando, verso le 8.30, sono intervenuti carabinieri e poliziaDue persone sono state portate in Caserma perché senza documenti, sono un albanese e un brasiliano in attesa del rinnovo del permesso (secondo gli stessi attivisti).

L’assessore ai servizi sociali Amelia Frascaroli è intervenuta sul posto per cercare una mediazione. Una famiglia di origine rom, con tre figli minorenni (uno dei quali di 4 anni), ha accettato la proposta di un alloggio a Villa Aldini, dove in questo momento sono ancora ospitati i profughi dalla Libia.

Una tredicenne ha assistito allo sgombero con lo zainetto sulle spalle: avrebbe dovuto recarsi al suo primo giorno di scuola perché un istituto del quartiere aveva appena accettato la richiesta di iscrizione fatta dalla famiglia. Agli altri occupanti, una decina secondo l’assessore, Frascaroli ha consigliato di rivolgersi ai servizi di bassa soglia.

Il provvedimento alla base dell’intervento è un sequestro preventivo urgente, richiesto dal pm Antonello Gustapane, che che ora dovrà essere convalidato dal gip nelle prossime 48 ore. Secondo Frascaroli, né Comune né Ausl, proprietaria dell’immobile, avevano richiesto lo sgombero.

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Proprio oggi il tribunale dovrebbe pronunciarsi sul ricorso fatto dagli attivisti di Asia contro un altro sequestro preventivo d’urgenza, quello che ha portato allo sgombero della palazzina di via Achillini a fine novembre. In quel caso per lo sgombero si aspettò la conferma del gip.

La struttura è proprietà dell’Ausl ed è vuota ormai da anni. Due aste per la sua vendita sono andate a vuoto e sul suo destino si è pronunciato anche il consiglio regionale, chiedendo che mantenga una destinazione pubblica.

Lo striscione esposto davanti al cancello principale recitava: “Contro la precarietà diritto all’abitare per tutti/e”. Fuori una decina di attivisti, che in alcuni momenti hanno bloccato il traffico. Alle 16.30 hanno dato appuntamento per un presidio sotto la Prefettura.