Sel Bologna. Cipriani in bilico (ma lui smentisce)

“Se Sel rimane Sel io rimango in Sel”, dice il consigliere comunale Lorenzo Cipriani. Ma c’è l’incognita di una possibileaccellerazione pro Tsipras a livello nazionale. Ascolta l’intervista

Sel Bologna. Cipriani in bilico (ma lui smentisce)

Bologna, 24 giu. – Cosa sta succedendo nel gruppo consiliare di Sel a Palazzo d’Accursio? A squarciare il velo pubblicamente ci pensa il sindaco di Bologna, che di Sel non è, ma che dopo aver incassato il ‘sì’ sull’istituzione scuola proprio di Sel parla. “L’astensione di Sel sull’istituzione scuola fa parte di una contraddizione aperta all’interno del gruppo – dice Merola – Nei prossimi tempi si chiarirà ulteriormente e l’evoluzione del gruppo credo sia ormai imminente“.

Di che evoluzione parla il sindaco? Anche in Emilia-Romagna e a Bologna sono arrivate le tensioni romane, scatenate dall’abbandono del partito da parte di Gennaio Migliore e di un gruppo di altri deputati. La stessa cosa potrebbe succedere prima o poi anche in Consiglio comunale, dove i punti di vista sul futuro di Sel, all’interno degli stessi vendoliani, sono diversisissimi.

Se il sindaco dice quelle cose e parla di cambiamenti, commenta Cathy La Torre, capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà, “evidentemente sa cose che io non so, forse perché c’è qualcuno che si vende cosa che non ha. Posso dire che io non intendo entrare nel Pd, e se qualcuno del mio gruppo vuole farlo non mi ha informato. Dopodiché ho forti dubbi che questa operazione possa essere utile, nel Pd su alcuni temi la dialettica è alta ma alla fine prevale la disciplina di partito”. Conclude La Torre: “Se qualcuno passerà tra i democratici gli faccio gli auguri”.

In realtà l’approdo nel Partito democratico non sembra per il momento un’opzione percorribile da eventuali vendoliani “dissidenti”.  Non è però un mistero che un’eventuale accellerazione verso la creazione di un’aggregazione politica pro Tsipras potrebbe risultare indigesta per chi vede in Sel un partito di sinistra e di governo, e non di movimento.

Ed è il caso, per restare a Palazzo d’Accursio, del consigliere di Sel Lorenzo Cipriani, uomo di partito e politicamente vicinissimo a Gennaro Migliore. “Se Sel rimane Sel io rimango in Sel“, si limita a dire. Difficile prevedere quello che succederà dopo il 19 luglio a Roma, quando si confronteranno nella capitale i comitati della lista Tsipras e considerando anche la fluidità della situazione politica all’interno della dirigenza, nazionale e locale, di Sinistra ecologia e libertà. Certo è che quello che si deciderà il prossimo 19 luglio potrebbe essere decisivo per portare a maturazione alcune scelte. E allora ogni consigliere comunale deciderà in libertà che fare.

Sulla questione, interpellato telefonicamente, Cipriani però ha le idee chiare: “Io non sono in bilico. La mia è la linea di Vendola e di Sel, Sel non si scioglie nel Pd e nemmeno in un’indistinta e improponibile costituente basata sui comitati della lista Tsipras”. Come valutare dunque la parole del sindaco Merola, che ha lasciato intravedere movimenti a livello del gruppo consiliare di Sel a Bologna? “Le dico quello che dovrebbe dire un capogruppo pur non essendo io capogruppo: non ho il minimo dubbio su nessuno dei miei colleghi. Siamo compatti e lo abbiamo sempre dimostrato. Non ho idea del perché delle dichiarazioni del sindaco. La mano sul fuoco su questa questione ce la posso mettere, questo credo dovrebbe dire un capogruppo”. Una frecciata nemmeno troppo velata alla capogruppo di Sel La Torre.

“Fantasia allo stato puro che non trova il minimo riscontro nella realtà”, scrive Egle Beltrami, coordinatrice provinciale SEL Bologna. Beltrami,  in un comunicato dal titolo “Nessuno in bilico verso il Pd”, ribadisce “tutta la stima e la fiducia per il consigliere Lorenzo Cipriani che sta svolgendo con grande competenza e passione il suo ruolo di consigliere, portando avanti i valori, le idee e le proposte che da sempre ci contraddistinguono. Sono orgogliosa del suo lavoro – chiude Beltrami – e sono certa che non ha la minima intenzione di entrare nel Pd, né di lasciarci per tentare altre strade”.