Medie. Da settembre stop al tempo prolungato

Tagli a 39 classi su 57. Le restanti ad esaurimento.

Radio Città del Capo - Medie. Da settembre stop al tempo prolungato

Bologna, 27 mag. -A Bologna e provincia da settembre mille ragazzini delle scuole medie resteranno senza il tempo prolungato nelle loro classi. Il taglio è dovuto ai pochi insegnanti assegnati dal Ministero al territorio, e con l’inizio del prossimo anno scolastico – se Roma non interverrà tempestivamente – si tradurrà nella soppressione di 39 classi a tempo prolungato su 58. “I tagli colpiscono tutte le classi prime e seconde – spiega Patrizia Prati della Cisl Scuola – Quindi a tempo prolungato resteranno solo 18 classi di terza. Ovviamente si tratta di classi che andranno a esaurimento”. L’ipotesi preoccupa non poco i sindacati. “Nei fatti vorrebbe dire l’azzeramento del tempo prolungato per le scuole medie di tutta Bologna”, commenta Francesca Ruocco della Flc-Cgil.

Nel 2002 a Bologna e provincia le classi a tempo prolungato alle scuole medie erano 186. Un anno dopo diventano 155. Nel 2010 scendono a 117. Nel 2013-2014 – l’anno che sta per chiudersi – il numero era sceso a 57. Dal prossimo anno potrebbero essere solo 18. Una diminuzione del 90% in 12 anni.

“A tutto questo – scrivono Cgil e Cisl in una nota – si aggiungono alle altre criticità: le 26 sezioni di scuola dell’infanzia che funzionerebbero, diversamente da ora, a orario ridotto solo al mattino,  il problema delle 44 richieste di tempo pieno nella scuola primaria rimaste inevase e  quello dei posti  per le scuole terremotate che non sono ancora stati assegnati!”.

Nei prossimi giorni i sindacati incontreranno i genitori. Per il 5 giugno è previsto un presidio di protesta sotto all’Ufficio scolastico regionale. “Flc Cgil e Cisl Scuola si stanno attivando per mettere in campo, assieme a lavoratori, genitori e dirigenti scolastici, iniziative di mobilitazione nei confronti dell’amministrazione e del governo, per ottenere tutti i posti che servono e soprattutto per invertire questa tendenza e richiedere un investimento adeguato per la scuola”.